Lo chiamano Hoder o The Blogfather ed è un eroe indiscusso dei cupi tempi che vive la libertà in Iran. Pargolo dell'èlite del Paese, educato e laureato nei migliori istituti iraniani, emigrato in Canada per poter descrivere i soprusi del regime, ma soprattutto padre di tutti i blogger della Repubblica Islamica, colui che ha reso possibile la conoscenza di una via per aggirare il sistema di censura degli ayatollah.
Hossein è stato arrestato il 1 Dicembre 2008, dopo il suo rientro dall'autoesilio. Gli era stata promessa l'impunità, ma i potenti padri della religione non son famosi per la benevolenza nei confronti di chi "tradisce" la rivoluzione.
Arrestato, per mesi non si è saputo più nulla di lui. Dopo due mesi le autorità hanno comunicato il suo stato di prigioniero, il padre è riuscito a vedere il figlio solo dopo un anno e ha denunciato l'evidente utilizzo di torture durante il periodo di detenzione. Il 23 Giugno di quest'anno è stato formalmente condannato a morte per "attività contro la religione", in realtà per aver dato il potere della parola al suo popolo, per aver fatto conoscere un mezzo di comunicazione efficace al fine di divulgare la disastrosa situazione di una generazione che vuole un Iran libero dall'egemonia dell'estremismo degli ayatollah, un Iran nuovamente culla della civiltà.
The Blogfather è un esempio di cosa voglia dire lottare e colpire il potere con la sola informazione. Personalmente spero che venga liberato, che il mondo si mobiliti per ottenere la scarcerazione di un uomo con la sola colpa di amare il suo Paese e la libertà. La mia speranza è che i potenti del mondo non temano Hoder più degli ayatollah e per questo insabbino la sua storia.
C'è una petizione online che ne chiede la liberazione alle autorità iraniane. Probabilmente resterà inascoltata, ma se il mondo è riuscito ad alzare la voce per Sakineh, credo che anche questa volta, possa farcela a salvare una vita umana e con essa una speranza per il futuro.
Flavio