Ciao Luca.
Non credo di poter aggiungere altro. Non ci sono parole, nemmeno questa volta, per descrivere ciò che si prova a venire a conoscenza della morte di uno di noi. Tra Alpini si dice che si "va avanti", ma quanto vorrei che non fossimo costretti ad usare certi termini.
Vorrei poter abbracciare i tuoi cari, la ragazzi che da quattro mesi hai sposato e che ora piange sul tuo Tricolore. Vorrei abbracciare ogni famiglia che ha perso qualcuno in questa guerra maledetta che si sta combattendo in quel "buco di culo del mondo", come lo chiamavo io quando ero li. Vorrei tante cose che, alla fine di tutto, ormai non hanno più importanza, perchè voi ragazzi non ci siete più e nulla vi riporterà tra noi.
Tuttavia vivrete sempre nei nostri pensieri, nei cuori di chi vi ama e continuerà a farlo per sempre, nelle menti di noi che condividiamo questo lavoro e sappiamo quanto sia duro essere lontani dai propri cari, rischiare ogni giorno la vita per motivi che ci sfuggono dalla comprensione, ma che conosciamo anche il valore del sorriso di un bambino che si riempie di felicità quando gli allunghiamo una semplice bottiglia d'acqua o qualcosa da mangiare, quando gli diamo le penne ed i quaderni, che per noi voglion dire poco, per loro tutto.
No, noi non sappiamo realmente perchè siamo li, o forse si, ma è il nostro lavoro essere li, fare quello che facciamo, aiutare e soffrire. E' per questo che voi siete morti.
Addio Luca. Addio Fratelli.
Flavio
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