Una domanda sola dovrebbe uscire dalle menti degli antiberlusconiani, ma anche dei berlusconiani: cosa succederà dopo Silvio?
Quando il Grande-Piccolo Imperatore di noialtri arriverà al termine del suo ciclo vitale, chi siederà al suo posto? Chi potrà dimostrare che si poteva fare meglio, regalando agli italiani quella serenità e quella felicità che il "despota" non permetteva si realizzassero?
Questa è la grande falla dell'antiberlusconismo, ma anche del berlusconismo: non avere alternative, nessun nome, niente di niente. Solo in Italia un politico come Silvio Berlusconi resiste dieci anni al Governo (Insignificante la parentesi prodiana), senza nessuna opposizione plausibile. Il motivo è sempre lo stesso: nessuno può prenderne il posto. D'Alema, Rutelli, Prodi, Veltroni, Franceschini, Bersani, hanno una cosa in comune, ovvero la credibilità agli occhi degli italiani pari a zero. Il professore venne eletto sull'onda dell'antiberlusconismo e con una coalizione immensa, schiava delle decisive sinistre estreme, che in poco tempo (18 mesi) rivelarono la reale inconsistenza di quella squadra, senza un programma preciso, con un'unica saldatura denominata "antiberlusconismo". Troppo poco per guidare un Paese alla deriva.
Il futuro certo, ad oggi, è solo quello con il viso di Silvio, purtroppo. Dopo è solo nebbia fitta.
Flavio
0 commenti:
Posta un commento