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martedì 21 dicembre 2010

BAVAGLI UNGHERESI


- soppressione delle redazioni di news alla tv e alla radio, che confluirebbero in un unico centro di notizie presso l'agenzia di stampa nazionale Mti, finanziata dallo Stato
- multe pesanti agli organi d'informazione nel caso di «violazione dell'interesse pubblico», non meglio specificato, articoli «non equilibrati politicamente» o «lesivi della dignità umana», le multe vanno da 700 mila euro per le tv, a 89 mila per i giornali e siti internet
- i telegiornali dovranno rispettare un tetto del 20% per le notizie di cronaca nera
- il 40% della musica trasmessa dovrà essere di provenienza ungherese
- i giornalisti saranno tenuti a rivelare le loro fonti per questioni legate «alla sicurezza nazionale» e le autorità investigative potranno analizzare tutti i loro strumenti e i documenti anche prima di aver identificato un delitto.” (Fonte: Corriere della Sera)

La notizia è un colpo al cuore, una pugnalata a chi vede la Libertà di Informazione maggiormente circondata dal potere ogni giorno che passa. Il passo compiuto in Ungheria è una sconfitta per l’Umanità intera, perché ancora una volta rende vane le lotte, le guerre, le battaglie combattute in nome di quella parola, libertà, che perde di ogni significato con l’avanzare del tempo. Questa notizia è una sconfitta per l’Unione Europea, la quale ha permesso che simili politiche entrassero entro i propri confini, badando solo al lato economico (Ma quanto debito ha portato l’allargamento ad Est?). Questa notizia è una sconfitta per me che scrivo, per chiunque abbia uno spazio dove poter manifestare la propria opinione. Fino a quando non colpiranno anche noi.

È una vittoria per chiunque sostenga che l’informazione debba prendere strade già tracciate da chi detiene il potere, da chi guida la Nazione, da chi decide cosa è meglio dire o non dire. Quelle persone che vogliono mettere il bavaglio sulla bocca di chi non la pensa come loro, hanno vinto. I leader che si dicono pronti a cambiare Costituzioni “vecchie”, volendole aggiornare ai tempi odierni. Io penso che questi tempi odierni si leghino benissimo ai pensieri dei nostri padri, che scrissero quella Costituzione dove, all’articolo 21 si afferma il diritto alla libertà di espressione. Sono convinto che la Costituzione sia moderna e non ci sia nessun bisogno di cambiarla nei suoi punti fondamentali e “rigidi”.

Personalmente spero che non si arrivi mai ai livelli dell’Ungheria e che l’unica cosa in comune con questo Paese, siano i colori della bandiera.

Flavio

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao,

per me non ci sono scuse, c’e’ troppa roba inutile. Le edicole non vendono – come presumo ci si aspetti da loro - consapevolezza quotidiana a basso costo, bensi’ spacciano dosi massicce di cellulosa rettificata al solo scopo di ottenebrare le volonta’ dei facenti uso e il taglio e’ pure pessimo.

Il resto della mia prognosi sulla liberta' d'informazione e'qui:

http://tnepd.blogspot.com/2010/12/392-modi-per-dirti-le-morta.html

Spero di aver contribuito alla discussione. Se cosi' non fosse... pardon.

TNEPD

RADIO BACCANO ha detto...

Ogni cosa contribuisce alla discussione...
Son d'accordo con te sulla immensa quantità di roba inutile che si legge e che si vede. Purtroppo in questo Paese, informare è uguale a riferire. Quindi ci troviamo a leggere di cose totalmente inutili. Purtroppo il giornalismo dovrebbe essere prevalentemente di inchiesta, ma le uniche inchieste che si vedono sono quelle sulle case e le proprietà dei politici, mentre il Paese va in rovina.
Si dovrebbero fare inchieste sui malfunzionamenti delle strutture pubbliche, sugli sprechi delle istituzioni, sulle ragioni per le quali un parlamentare prende un vitalizio mensile di migliaia di euro e un pensionato medio arriva, forse, a mille euro al mese.

In Italia c'è una censura "raffinata".

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