Benvenuti nella Repubblica di Liatai, una terra baciata dal sole, bagnata dal mare, circondata dalle montagne. Patria di grandi artisti e scienziati. Una storia unica nel mondo, culla e patria della civilità moderna.
Benvenuti nella Repubblica di Liatai, patria di eroi che hanno combattuto e sono morti per regalare ai figli delle generazioni future una Carta con i Diritti Fondamentali per garantire loro la libertà.
Benvenuti nella Repubblica di Liatai, dove ogni giorno questa libertà viene erosa in nome del potere, del denaro, della corruzione. Questa è la sua storia. Sedetevi e ascoltate.
Dopo le Grandi Guerre, l'Impero di Liatai venne trasformato in Repubblica. Coloro che avevano contribuito alla cacciata dell'invasore si misero intorno ad un tavolo e discussero per mesi su un documento che potesse garantire alle generazioni future ciò che a loro non fu mai dato: la libertà. "Liatai è una Repubblica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al Popolo" Questo cita il primo articolo della sua Costituzione. Al terzo articolo si legge addirittura "Tutti i cittadini hanno pari dignità dinnanzi alla legge". Tempi d'oro, dove le speranze per un mondo migliore erano tante e le possibilità di cambiare davvero l'umanità, molte.
Correva l'anno 0 della Repubblica.
Anno 64 della Repubblica di Liatai.
I diritti conquistati nelle sanguinose lotte del passato giacciono sotto decenni di corruzione chiamata Damocratia Caristina, anni di lotte intestine, di potere. Anni durante i quali molti eroi hanno cercato di fermare il declino, gli abusi, pagando spesso con la vita questa loro colpa. Si perchè nell'anno 64 è ormai una colpa rendere nota la propria opinione, rendere pubblici i reati commessi dal Governante, figura che ha cavalcato i tempi, fatto compiere stragi, fino al raggiungimento della massima carica di potere, dalla quale può creare le sue leggi, calpestando gli ideali che hanno fondato la Repubblica. nell'anno 64 della Repubblica di Liatai la tecnologia permette di avere informazioni in tempo reale e questo spaventa il Governante e tutti i suoi fidi cortigiani, anche quelli che dicono di essere contro di lui, ma in verità invidiano ciò che è. Vorrebbero tutti essere come lui, quindi fingono di contrastarlo, ma usano anche per loro le sue leggi. Aspettano il giorno della sua dipartita, quando finalmente saranno liberi di godere dei benefici del suo operato. Il Governante ha deciso che la libera informazione deve morire ed è ciò che accadrà, perché i Liatani sono un popolo molto bravo ad adattarsi alle situazioni. Certo, mugugna, ma alla fine di tutto non fa molto per contrastare le ingiustizie e i soprusi, nonostante ne abbia il potere materiale e legislativo. Ai Liatani piacciono i circhi del Governante, piacciono gli spettacoli con cosce e sederi danzanti e bocche urlanti. Il Governante e la sua corte sanno come tenere a bada i Liatani. Non sono loro a spaventarlo.
Gli Anomali spaventano la corte. Quei Liatani mutanti che ancora decidono di aprire la bocca, di combattere per quegli ideali che hanno portato gli antenati alla morte e alla conquista della Costituzione. Gli Anomali conoscono il modo per combattere il Governante e la corte: l'Informazione. Il Governante sa che l'Informazione è la chiave e per questo le sue campagne denigratorie sugli Anomali hanno il compito di screditare questi ultimi, rendendoli pericolosi agli occhi dei Liatani normali.
Gli Anomali osservano la realtà, la loro vista arriva oltre i proclami della corte, anche di quella parte di corte che vorrebbe far credere di essere dalla loro parte. Gli Anomali sanno che la corte è unica e nessuno di coloro che la compone vuole davvero un cambiamento. Gli Anomali osservano e denunciano. Gli Anomali cercano con ogni mezzo di aprire gli occhi dei Liatani, di far capire loro che ciò che gli viene detto è una finzione, che occorre muoversi per porre fine a questa corte e che solo con una decisa azione di massa la Repubblica di Liatai potrà provare ad essere ciò che non è mai stata: libera.
La lotta continua nella Repubblica di Liatai
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