QUESTO E' UN BLOG CHE NON SI RICONOSCE IN NESSUN COLORE POLITICO, IN NESSUNA RELIGIONE, MA ESPRIME I LIBERI PENSIERI DELL'AUTORE SUL MONDO E SULLA SOCIETA'

mercoledì 11 novembre 2009

H1N1

Cosa ho scoperto su questa famosa H1N1.
In primo luogo è una normalissima influenza che può essere sconfitta con riposo e pochi medicinali comuni.
In secondo luogo è una delle più grosse bufale a fini commerciali mai create.

Mi spiego.

Essendo stato costretto dal mio lavoro a farmi somministrare il vaccino, ho cercato in rete cosa mi avessero iniettato e quello che ho scoperto è alquanto sconcertante.
Il vaccino somministrato a me ed ai miei colleghi è il FOCETRIA, di proprietà della Novartis Vaccines and Diagnostics S.r.l.
Esso, come tutti i vaccini venduti in Europa, contiene un cosiddetto adiuvante denominato MF59C.1, dentro il quale vi è questo fantomatico SQUALENE. questa sostanza oleosa sta tenendo banco e aprendo discussioni in tutto il mondo per presunte capacità tossiche e nocive in suo possesso. Girando su internet ho potuto trovare le seguenti informazioni e costruire un percorso sui perchè della paura di questo Squalene.

Lo Squalene è presente naturalmente nel corpo umano, come in altre cose in natura, tra le quali l'olio di oliva. Lo Squalene è una delle sostanze fondamentali per la buona salute del sistema nervoso e possiede ottime capacità antiossidanti.
Quando viene ingerita, questa sostanza non viene riconosciuta come nociva dall'organismo. allora quando possiamo iniziare a preoccuparci? Semplicissimo: quando viene iniettata. attraverso l'iniezione, l'organismo riconosce questo Squalene come un corpo estraneo a noi e attiva le difese immunitarie. Nel caso di questo vaccino anti influenza suina, oltre allo Squalene, attacca il virus morto dell'H1N1, generando gli anticorpi. Ma attacca anche lo Squalene in modo definitivo. Il problema si crea in quanto le nostre difese immunitarie non si limitano a combattere e distruggere lo Squalene "alieno", ma riconosce come minaccia anche lo Squalene già presente nel nostro organismo, con tutte le conseguenze sul sistema nervoso che si possono immaginare.

L'adiuvante MF59C.1 presente nel vaccino FOCETRIA, contiene 9,75 mg di Squalene.

Questo adiuvante fu usato nei vaccini contro l'Antrace somministrati ai soldati americani nella Guerra del Golfo. Nel giro di qualche anno 30.000 di questi soldati si ammalarono di gravi malattie al sistema nervoso, portando nei casi più estremi alla morte. Il Governo americano cercò di discolparsi, negando che la colpa fosse della sostanza incriminata. Fatto sta che gli attuali vaccini americani non contengono più l'MF59, ma una maggiore concentrazione di Virus indebolito, cosa che permette una maggiore possibilità di produzione di anticorpi utili.

Ma perchè un farmaco testato, a quanto pare, in maniera superficiale, con sostanze nocive, è stato acquistato dai Governi del Mondo?
Una risposta ce la può dare la Svezia, ma prima bisognerebbe fare una piccola premessa.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è quell'organo addetto a stabilire i gradi di pericolosità di una malattia. L'H1N1 è stata classificata di Livello 6, ovvero una Pandemia. Fino a qualche anno fa le Pandemie erano classificate sulla base di criteri di diffusione e mortalità, ma improvvisamente il criterio di mortalità è stato cancellato. Per questo l'H1N1, sebbene abbia livelli di mortalità nettamente inferiori ad una normale influenza stagionale (Si parla di 8000 morti all'anno solo in Italia per la normale influenza), è stata catalogata come Pandemia.

Ma chi decide questi canoni? Chi ha cambiato questi canoni dell'OMS? Gli organi consiglieri dell'OMS: quelle stesse case farmaceutiche che vendono i vaccini. Capito il giochino?

Ma passiamo alla Svezia.
Anni fa la Svezia stipulò un contratto con una grossa multinazionale farmaceutica, il quale obbligava la Nazione, in caso di Pandemia, ad acquistare i vaccini per la Pandemia in questione. questo quando vigevano le vecchie regole per le classificazioni di pandemia. Con il cambio di classificazione e l'avvento di H1N1, la Svezia (E si suppone altre nazioni) fu costretta dagli obblighi contrattuali all'acquisto di milioni di vaccini.

Questo spiegherebbe l'insensata corsa al vaccino di molti Governi per un'influenza che finora ha ucciso solo individui con gravi patologie pregresse.

Ultimo appunto sull'adiuvante MF59: uno dei vaccini attualmente prodotti, il PANDREMIX, della GlaxoSmithKline, contiene 10,68 mg dell'adiuvante, pari a 1000000 di volte quello contenuto nel vecchio vaccino contro l'antrace che ha causato gravi patologie ai soldati americani. Il FOCETRIA ne ha, come già detto, 9,75 mg... Insomma dosi che lasciano pochi spazi alla fantasia.

Il documento di riferimento del PANDREMIX è EMEA/285631/2008 rilasciato dall'ente EMEA.

Il documento di riferimento del FOCETRIA è disponibile presso il sito del suddetto ente: www.emea.europa.eu




TUTTO QUELLO CHE HO SCRITTO E' FRUTTO DI RICERCHE PERSONALI E NON POSSO DIRE CON CERTEZZA CHE CORRISPONDANO A REALTA'. TUTTAVIA I DUBBI RIMANGONO.

Flavio Coraglia

sabato 10 ottobre 2009

APPELLO ALL'INFORMAZIONE

Tante cose non vanno nel nostro Paese: politici corrotti, collaborazione stato-Mafia, corruzione, malasanità, caro-vita... Tante, troppe cose. Ma quello che fa più male al nostro Paese, quello che lo distrugge dall'interno è un'altra cosa, forse la più grave: Il silenzio.

Ogni sopruso è seguito dal silenzio, ogni legge ingiusta è seguita dal silenzio, ogni discriminazione, ingiustizia, porcheria perpetrata ai danni di tutti noi, è seguita dal silenzio.

L'informazione è quella che è, nel nostro Paese, ma i modi di informarsi ci sono. Le persone libere che dicono la loro opinione, ci sono. ascoltiamole e alziamo la voce, aiutiamo chi denuncia soprusi, aiutiamoli a combattere. Tante, troppe cose non vanno e noi? Boffonchiamo qualche giorno, discutiamo al bar, ma poi? Nulla, solo silenzio.

Facciamo il primo passo: spegniamo i televisori e cerchiamo in rete le verità sul nostro Paese, cerchiamo il marcio.

Piano piano, camminiamo finalmente nella direzione giusta, mettiamo da parte i colori (che servono ai potenti per derubarci e fregarci in maniere diverse) e iniziamo ad informarci su quello che accade veramente.

FC



sabato 5 settembre 2009

CARDINALE, PER FAVORE

"I problemi di Torino sono laicismo e recessione". Questo è quello che ha detto il Cardinale Poletto.

La recessione è un problema globale, il laicismo non lo è affatto un problema.

Il laicismo pretende he la Chiesa con i suoi FALSI MORALISMI se ne stia fuori dagli affari dello Stato Italiano, che di problemi ne ha abbastanza, senza l'aiuto di FALSI MORALISTI come siete voi, caro sacerdote di Dio. Predicate la povertà, mentre il Vaticano è una multinazionale con affari in tutto il mondo. Non indossate più sandali come Gesù, ma comode scarpe dorate. Non bevete più da umili coppe di legno, ma da eleganti calici d'oro. Non camminate più con bastoni di legno, ma con pastorali dal valore incalcolabile. Non abitate più umili dimore o fredde stalle, ma imponenti edifici di bellezza inestimabile. Questo è quello che siete: ipocriti assetati di potere.

Cardinale, per favore, stia zitto!

I problemi di Torino sono la delinquenza, la disoccupazione, la mancanza di valori in alcune persone, che portano a comportamenti inspiegabili. L'immigrazione senza regole, gli anarchici, i delinquenti nazionali. La crisi che avanza e i prezzi che non si abbassano. Questi sono ALCUNI dei problemi di Torino.

O diciamo dell'Italia, Cardinale? Meglio allargare al mondo... Bene Cardinale, la religione è l'ultimo dei problemi della razza umana... O il primo? Mi può ricordare, Cardinale, cosa ha portato di buono la religione in questo mondo? Cosa ha portato di buono questa arma data ai potenti per governare e guidare le masse ignoranti in guerre ideologiche devastanti per il mondo intero, capaci di portare beneficio solo ai soliti ignoti?

Mi spieghi Cardinale, perchè proprio non capisco...

FC

lunedì 31 agosto 2009

INTEGRAZIONE

Nessuno mette in dubbio che ogni immigrato debba avere una possibilità di integrazione. Ma questa integrazione chi riguarda? L'immigrato che si deve inserire in una nuova società, con usi e costumi differenti, o la società dove l'immigrato va a vivere che deve impararne le abitudini?

Credo che l'integrazion reale stia nel mezzo, ovvero ognuno impara qualcosa dell'altro.

Ora, il Comune di Torino istituirà dei corsi pr bambini e maestre dell'asilo sulla lingua araba, cinese e rumena. Culture differenti che tanto hanno da insegnare... Ma non la lingua!
Ottimo, possiamo imparare molt uno dall'altro, ma la lingua nazionale non si tocca. Questa non è integrazione, ma l'ennesimo estremismo di un'amministrazione che guarda a sinistra dimenticando il confine tra realtà e demagogia. Non riusciamo a far integrare i bambini stranieri? Parliamo nella loro lingua... N, insegnamo loro la nostra per poter vivere insieme ed insegnarci, in italiano corretto, le rispettive usanze...

Chiampa... Un altro errore...

FC

sabato 29 agosto 2009

Pensiero Notturno

Ore 1.00
E' molto che non scrivo su questo blog, ma alla fine è questo per me: un posto sicuro, dove ogni tanto posso scrivere ciò che mi pare, senza nessun interesse se qualcuno leggerà le mie parole. Questa zona franca è aperta a tutti, ma non aspetta nessuno in particolare.

Come ogni volta che decido di intervenire, c'è una riflessione che vaga nella mia mente. Questa volta, riguarda l'IGNORANZA.

Non quella dei bambini o delle persone incolte. L'ignoranza vera, quella che deriva dall'ottusità delle persone. Quelle persone che non guardano cosa c'è dietro a due individui dello stesso sesso che si abbracciano, si accarezzano, si scambiano parole dolci e si baciano. Loro vedono solo due gay o due lesbiche. Due diversi. Non pensano che dietro a quelle effusioni, ci sia tenerezza, amore. Quegli stessi sentimenti che noi eterosessuali riserviamo alle nostre amate (o, per le donne, ai nostri amati). No, loro vedono qualcosa di sbagliato, che secoli di omofobia hanno segnato nelle nostre culture, nelle nostre menti.

Poi ci lamentiamo se il mondo va da schifo, se ci sono persone capaci di entrare in casa di qualcuno e picchiarlo a sangue, o se c'è chi riesce a sciogliere i corpi dei bambini nell'acido. Tutto nasce dall'insensibilità dell'animo. Dall'incapacità di avere sentimenti. Dall'incapacità di amare. Di vivere e di lasciar vivere. Di combattere contro le cose realmente sbagliate. Di essere così: dannatamente umani.

FC ore 1.06

martedì 14 luglio 2009

PENSIERO POLITICO

Attualmente in Italia nessun politico è in grado di rappresentare un qualsiasi cittadino medio del Paese. La classe politica e dirigenziale è vecchia, passata, appartenente ad un tempo che non c’è più. Troppo attaccati alle poltrone per capire cosa c’è fuori dai palazzi, con portafogli troppo pieni per aver voglia di comprendere qualcosa.
È ora che ci sia del nuovo. Nuovi volti, nuove persone, nuove idee. Per questo dico “Largo ai giovani”. Ma due sono i problemi fondamentali: la politica stessa e gli italiani.

La prima porta ad entrare in quei palazzi e non volerne più uscire, crescono gli interessi e le possibilità portate dal potere. Il secondo è rappresentato non dagli italini in sé, ma dalla stanchezza politica che si portano dentro. Anni di malgoverno, anni di fiducia tradita. Anni di ipocrisie. Troppe. Gli italiani non hanno più interesse per quella classe chiamata “Politici”. Il pesniero comune è “Tanto son tutti uguali, arrivati a Roma pensano solo ai loro interessi”. Per questo nelle mani dei giovani politici c’è il futuro del Paese, non perché c’è bisogno di nuovi scaldapoltrone, ma c’è un reale bisogno di nuovi politici, che sappiano allontanarsi dalle ipocrisie degli idealismi e riescano a capire il Paese, per collaborare insieme al fine di salvarlo. Non deve importare il colore o la presunta fede, deve essere messo al primo posto il bene di tutti.

Ora, quando una parte politica ha un’idea, seppur giusta, la parte avversa la boccia a priori, per far credere all’elettorato che è sbagliata, ch dall’altra parte non arriva nulla di buono. Ma quante volte la stessa idea è proposta e bocciata da entrambe le parti a fasi alterne? È ora di finirla con questo tira e molla. La popolazione non ne può più di scaldapoltrone da più di 20000 euro al mese che parlano di crisi e poi votano all’unanimità gli aumenti di stipendio parlamentari e senatoriali. C’è bisogno di volti nuovi, certo, ma soprattutto di mentalità nuove. Di politici veri.


Flavio Coraglia

sabato 4 luglio 2009

LOTTARE, SEMPRE!



Credo che questo video si commenti da solo.... Nell vita non bisogna mai restare per terra, ma avere sempre il coraggio di provare a rialzarsi... Una, cento, mille, infinite volte... Sempre lottare...

FC

venerdì 29 maggio 2009

IL MIO PENSIERO

Fondamentalmente Anarchico. Utopistico, aggiungerei. Sono convinto che l’idea del Comunismo sia grandiosa ma, in quanto tale, irrealizzabile. Per la stessa natura dell’uomo. La creatura “Uomo” non può nemmeno lontanamente immaginare di riuscire a realizzare un mondo come richiede la filosofia, di ciò si tratta, comunista. Quindi Anarchica.

Ebbene si. Sono fermamente convinto che Anarchia e Comunismo viaggino a braccetto. Troppi sono convinti che Anarchia voglia dire Caos. Anarchia vuol dire Comunismo! Un Comunismo evoluto: mancanza di regole? Assolutamente no! Nessun bisogno di regole, ecco cosa è l’Anarchia per come la intendo io.
Quindi… Utopia.

L’uomo ha bisogno di regole, vive per le regole. Senza regole non ci sarebbe la civiltà, perché l’uomo è un animale. Un semplice animale. Con i suoi pensieri, un cervello evoluto e una tecnica sopraffina per complicarsi la vita. Alla fine del discorso: un animale, appunto. In quanto tale, l’uomo, non può essere libero di fare ciò che ritiene giusto, perché il giusto di una collettività umana porta all’annientamento dei rivali. Gli animali lottano ogni giorno per la propria sopravvivenza e questo fa l’uomo. Peccato che lo faccia contro se stesso.
Se l’uomo lottasse per la propria sopravvivenza pensando a se stesso, non ci sarebbe bisogno del denaro, dei Governi, delle ricchezze. Semplicemente perché questi concetti gli sarebbero estranei. Non ci sarebbero guerre da combattere. Perché ognuno lavorerebbe pe la collettività. Senza indugio, senza rancore. Senza desiderio di predominio. Tutti avrebbero accesso alle risorse. Tutti prenderebbero le risorse necessarie e nessuna di più. Perché ogni risorsa superflua è una risorsa negata ad altri uguali a me.
Utopia, appunto.

Ecco perché mi dichiaro Anarchico Utopistico. Quello che la filosofia anarchica e comunista desiderano è qualcosa che mai potrà accadere. Lo dice la natura. Lo dice la Storia.
Si, la Storia. Quella signora che vaga fin dalla notte dei tempi per insegnare a noi “evoluti” i nostri errori, che scuote la testa rassegnata, quando è chiaro che proprio non vogliamo imparare nulla.
La Storia insegna che Comunismo e Anarchia non possono esistere. I seguaci del primo hanno pensato e pensano tuttora da capitalisti, come li chiamano loro. Sono ricchi e predicano l’uguaglianza. Sono potenti e predicano la parità sociale. Si avvalgono degli ideali degli adolescenti sognatori per farli scendere in piazza, ma la sera mangiano al ristorante buono e si riscaldano col Cashmere. Insultano Berlusconi e vivono vicino agli Agnelli. Ecco i nostri comunisti.
Gli anarchici. Gli anarchici sono ragazzi disperati, in mano a chissà quale lobby. Arrivano, urlano e distruggono. Scaricando sulle città la frustrazione di poveri falliti che non vogliono lavorare. Il loro mondo è la contestazione, semplicemente perché il lavoro, le responsabilità, crea loro paura. La paura loro la combattono con il caos e le molotov, con le pietre e gli sputi. Lanciando estintori.

Anarchico Utopico. Piuttosto Anarchico Rassegnato. Anzi, ormai, solo Rassegnato.

Flavio Coraglia

venerdì 22 maggio 2009

SAREBBE BELLO SVEGLIARSI

Sarebbe bello un giorno svegliarsi.

Svegliarsi e trovare il mondo come dovrebbe essere. I politici che pensano al bene del popolo e non ad attaccarsi inutilmente ed ipocritamente, volendo far credere che lavorano per noi. Se così fosse, non prenderebbero i soldi che prendono, non lancerebbero accuse vuote e proposte sgonfie per superare con la fantasia una crisi reale.

Mi piacerebbe svegliarmi e trovare un mondo che non ha la “Giornata dell’orgoglio pedofilo”, festeggiare una vergogna. L’amore per i bambini si misura nell’abbraccio di un padre al figlio, nel sorriso di una creatura al suo genitore, suo migliore amico.

Mi piacerebbe svegliarmi in un mondo dove la gente non si spara per strada, dove non si basa tutto sul denaro, sul potere che ne deriva. Un mondo dove gli anziani non dovrebbero pensare ad altro che a godersi i frutti di una vita di lavoro, dove i giovani sudano quotidianamente per rendere felici i propri cari e non per arrivare a fine mese con qualche euro d’avanzo.

Mi piacerebbe svegliarmi e trovare un mondo, una società, migliore. Come tanti. Come troppi. Purtroppo noi che sognamo queste cose non siamo nei posti giusti. Siamo quelli che “sgobbano”.

Sarebbe bello svegliarsi e vedere che chi sta su quelle poltrone la pensa come noi.

Flavio Coraglia

mercoledì 13 maggio 2009

VELOCITA'

Episodio 1:
Il motore ruggisce. Le gomme sono pronte a fischiare sull'asfalto. Lo sguardo fisso sul semaforo che sta per diventare verde...... Via!!!!! Si, sei il primo, hai dato solo polvere a quello sfigato che stava accanto a te! Stai facendo galoppare alla grande i tuoi 150 cavalli, o quanti ne hai! Tutti devono capire che sei un dio del volante!!!

Episodio 2:
Tornanti, curve e la macchina.... Il mix che ho sempre sognato! Prendere a tutta velocità i cambi di direzione, respirare l'ebrezza del brivido ad ogni curva. Se c'è qualcuno in macchina con me, deve capire che chi guida è il dio del volante!!!

Episodio 3:
Rettilineo. Non importa se autostrada o statale, questa è la mia pista personale. Mai sotto i 130! Il limite di velocità minimo, o sbaglio? Quanto sono lenti tutti! Fate passare il dio del volante!!!

Episodio 1b:
Idiota. Nessuno crede che tu sia qualcuno se accelleri al massimo ed arrivi al prossimo semaforo 10 secondi prima.
Idiota tu e chi crede di essere come te, chi sta al tuo gioco.
Fischiano le gomme? Idiota. Dovrai cambiarle prima.
Ruggisce il motore? Idiota. Non lo paghi il gasolio?
Parti al massimo? Idiota. Ecco ciò che penso.

Episodio 2b:
Un animale ti attraversa la strada. Bum. Morto.
Una macchia d'olio sull'asfalto. Bum. Morto.
Ghiaia sull'asfalto. Bum. Morto.
Per un secondo perdi il controllo della macchina. Bum. Morto.
Sottovaluti una curva. Bum. Morto.
Sopravvaluti la tua guida. Bum. Morto.
C'è qualcuno in macchina con te. Bum. Morto.
Se vuoi morire, fallo da solo almeno.

Episodio 3b:
Per quanto veloce tu possa andare, a nessuno interessa. Nessuno crede tu sia un figo. Se calcoli male il sorpasso? Bum. Morto. Tu e chi ti viene contro.

La morale è:
Nessuno crede che chi guida forte sia migliore di qualcuno. I piloti professionisti rischiano la pelle in pista, con standard di sicurezza inimmaginabili. Fast & Fourious è SOLO un film! Con attori veri che interpretano personaggi finti. Nessuno crede che siate qualcuno se il vostro motore ruggisce. Siete solo dei pazzi criminali che rischiano di uccidersi e, soprattutto, uccidere.

SE LA VOSTRA VITA NON VALE UN CAZZO, QUELLA DEGLI ALTRI CONTA ECCOME!!!

Flavio Coraglia

lunedì 11 maggio 2009

MULTIRAZZIALE

Recentemente ho avuto una discussione con una cara persona dopo le discussioni sulla non multirazzialità italiana sbandierata da Berlusconi.
Bisogna innanzitutto premettere che ci sarebbe bisogno di ascoltare le reali parole del Premier per giudicare, poichè si aprono due strade. La prima è quella del "L'Italia non può essere un Paese multirazziale", la seconda quella del "Vogliamo solo gli immigrati che lavorano.
Nel caso della prima ipotesi, sarebbe una cosa gravissima la presenza di qualcuno con questo pensiero. L'Italia è un Paese multirazziale, ormai è accertato, non possiamo scappare dall'evidenza. Ci sono milioni di immigrati sul suolo Italiano, ormai anche di seconda o terza generazione, come minimo. L'Italia è un Paese multirazziale, multiculturale, "multi" tante cose. Non si può pensare ne XXI secolo di fuggire dalla multirazzialità.
Altro discorso è la cosiddetta immigrazione clandestina, peggio ancora se seguita da una esistenza criminale. Trovo sbagliatissimo permettere a chiunque l'ingresso nel nostro Paese. Trovo giusto accogliere perseguitati (Indagando sulle ragioni) e lavoratori, ma nella massa di pecore bianche, quelle nere non mancano mai.
Gommoni carichi di immigrati? Al mittente! Da noi si entra solo dalla porta principale, quali voli di linea, navi di linea e ambasciate. Si può chiedere asilo politico anche nelle ambasciate! Mi spiace per chi non può recarsi in un'ambasciata italiana, ma non si può nemmeno pretendere che si dia il benvenuto ai cosiddetti "cani e porci" (Nel senso gergale dell'espressione, sia chiaro!!!).
Immigrazione si.
Importazione di delinquenza, no grazie!
FC

sabato 9 maggio 2009

SOGNI

E' bello avere sogni.
Dodici vecchi impiegati della defunta Polaroid, hanno fondato un'azienda che cerca di rilanciare il marchio della leggendaria macchina fotografica istantanea. A quanto pare, lo fanno per passione.
Passione, sogni, speranze. Belle parole, quasi dimenticate. In una società dove tutto è denaro, ricavi, costi, guadagni. Tutto subito, possibilmente anche prima. Che bello sapere che c'è ancora chi crede in qualcosa di quasi impossibile da realizzare, qualcuno che cerca di rendere vivo ciò che è morto.

Purtroppo sono in pochi a comportarsi così. Tutti ci lasciamo travolgere dal "dover mettere la testa a posto", tutti dobbiamo adattarci alla società, perchè è sempre stata così e chi non segue il mondo, viene schiacciato dal mondo.

Che bello se per un giorno, un solo giorno, facessimo qualcosa per noi stessi che rendesse beneficio reale a chi ci circonda. Senza urla, schiamazzi, lanci di sassi, manifestazioni. Un'azione intelligente che aiutasse a realizzare qualche sogno ritenuto utopia.

FC

martedì 5 maggio 2009

CHISSENEFREGA!!!!

Ci ho creduto. Ho davvero pensato potessimo essere leggermente diversi dagli americani. Popolo bigotto fino all’esasperazione, che condanna i personaggi pubblici per una scappatella. Ci ho creduto e ho sbagliato.
Non voglio dire che Berlusconi sia il miglior politico italiano, anzi, ma la sua vita privata non ha nulla (e non deve aver nulla a che fare) con le sorti del Paese.
Che importa all’Italia, cosa deve importare agli italiani, se la signora Veronica Lario scappa dal calore familiare per le “scappatelle” del marito? Cambia in qualche modo il fatto che si stenta ad arrivare a fine mese? Mette a tacere le associazioni criminali organizzate? Ferma la corruzione? No. E allora che interesse può avere?

Ormai siamo davvero come gli americani, morbosamente attaccati al gossip, ad una moralità ipocrita che accetta come impossibile da debellare la corruzione e lo schifo parlamentare, ma che si lancia a capofitto su presunti tradimenti e tensioni all’interno di una famiglia nota a tutti.

Italiani, sveglia! I vari Berlusconi, Franceschini, Mastella, Prodi, Casini, Fini, D’Alema e compagnia bella sono da mettere in croce o sull’altare per cose ben più importanti della loro vita sessuale o privata
FC

sabato 2 maggio 2009

Lettera ad un'amica

Eccomi qui. A riflettere su quanto ti è successo. Perdere una persona cara. Non è facile, lo so. Il mondo crolla, molte certezze svaniscono e quello che fino al giorno prima era un punto di riferimento, ora è scomparso e ti ha lasciato solo in questa dannata giungla che è la vita.
Ma non è così.
Non sei sola. Mai lo sarai.
Asciugati le lacrime e guardati intorno. Troverai persone che ti tendono la mano, che ti offrono una spalla su cui appoggiarti e, talvolta, piangere. La vita è così. Perdi qualcuno, ma non sei mai solo. Se cerchi bene.
Alza la testa, respira, scalda la tua pelle con il sole ed il tuo cuore con l'amore per questa esistenza.
Non temere di non avere più accanto qualcuno, perchè ogni volta che sul tuo volto nascerà un sorriso, quella persona sarà accanto a te. Ogni volta che la tua mente ricorderà le sue parole, questa persona sarà li accanto a te. Non perdere mai la speranza. Non perdere mai la gioia per questo mondo.
Non sarai mai sola.

Flavio

martedì 28 aprile 2009

DICHIARAZIONE DI NON VOTO

"Voglio fare Dichiarazione di Non Voto, perchè non c'è nessuno capace di rappresentarmi".
Basta questa semplice frase detta in sede di seggio elettorale per far capire a tutti questi pseudopolitici che siamo stufi di loro e dei loro magheggi. Di loro e del loro vivere fuori dalla quotidianità.
Gente che parla di crisi ma che ha guadagni da capogiro.

Davvero vogliamo ancora dare fiducia alla classe politica, qualsiasi colore essa sia? Davvero vogliamo ancora credere che questi beneamati e strapagati signori che auspicano una poltrona, possano cambiare in qualche modo le nostre vite? Non siamo ancora stufi di passerelle, frasi fatte, litigi sconclusionati, stipendi stratosferici? Davvero vogliamo ancora votare questa gente?

Voglio dichiarare il mio non voto, perchè sono convinto che nessun politico attuale sia in grado di cambiare nulla e nemmeno che lo voglia.
Adesso basta!
Italiani, svegliatevi!!!

FC

sabato 25 aprile 2009

CONFESSIONE DI UN ABUSO

Da http://www.lastampa.it/
NICCOLO’ ZANCAN
TORINO
«Mi chiamo Francesca, ho 38 anni, vivo e lavoro a Torino. Da undici anni sono impegnata in un percorso di psicoterapia molto duro. Sto lottando per tutti i problemi indotti dagli abusi sessuali subìti da quando avevo due anni. Il pedofilo era della specie peggiore: gentile, di successo, autoritario e affettuoso. Mi faceva anche le coccole, mio nonno materno».

Questa testimonianza, sotto il titolo «le mie ali verso la libertà», è sul sito di Prometeo, un’associazione che si occupa di lotta alla pedofilia e tutela dell’infanzia. Trovare Francesca in città non è stato difficile. Perché dopo 36 anni di dolore e silenzio («Vivevo in uno stato di anestesia delle emozioni, la rabbia completamente repressa»), dopo undici anni di terapia («Ho speso circa 50 mila euro, ma l’analisi mi ha salvato la vita»), ha deciso di non nascondersi più.

Arriva in anticipo all’appuntamento. È una donna minuta, pallida e coraggiosa. Ricopre un ruolo importante in un ufficio dell’amministrazione pubblica. Seduta al tavolino di un bar del centro, ordina un bicchiere di Franciacorta. Beve a piccoli sorsi, mentre spiega perché ha deciso di raccontare la sua storia: «Condividere il dolore mi aiuta. È giusto che il mondo sappia. I pedofili regnano sovrani nel silenzio».

Qual è il primo ricordo?
«L’ho ricostruito con precisione a posteriori. Estate del ‘73. Quell’anno i miei genitori hanno fatto una crociera. Io ero una bambina con un brutto rapporto con l’acqua, mi faceva paura. Mi hanno lasciata a casa dei nonni, avevo due anni e mezzo. Ho pianto quasi tutto il mese».

Quando succedeva?
«Quando era il momento di cambiarmi, di mettermi a dormire, anche quando i miei parenti erano in un’altra stanza. Da quell’estate, fino a quando ho compiuto 15 anni, è successo sempre. Quando andavamo da loro, quando venivano a trovarci nella casa al mare, in montagna. Tutte le volte, anche più volte al giorno. Iniziava sempre con le coccole, poi mi spogliava e faceva quello che voleva. Ogni tanto mi sussurrava parole volgari. Poi mi coccolava ancora».

Perché nessuno se n’è accorto?
«Non lo so. Ho dato molti segnali che nessuno ha raccolto. Né in famiglia, né a scuola, neppure i medici. La pipì a letto fino a 6 anni, forti dolori addominali con ricoveri in ospedale, disegni inequivocabili, che dopo aver fatto appallottolavo diligentemente. Avevo gravi difficoltà a relazionarmi con gli altri bambini».

Resta la domanda: perché nessuno se n’è accorto?
«Si era interrotta completamente la comunicazione. Da fuori sembravamo la famiglia del Mulino Bianco, dentro era l’inferno. Ma devo dire che se mi avessero fatto un esame medico, fino a una certa età, non avrebbero trovato nulla. Quel bastardo stava molto attento a non lasciarmi segni».

Come è stata l’adolescenza?
«Ero anoressica, non mi alimentavo, bevevo, mi drogavo. È stata un casino, la mia vita. Rapporti pessimi con i miei genitori. Ma agli occhi degli altri, sembravo una ragazza di buona famiglia, un po’ viziata, che sentiva il bisogno di evadere e fare la controcorrente. Dicevano di me: "Guarda quella, ha avuto tutto..."».

Quando è riuscita a rompere il silenzio?
«Dopo avere cambiato tre analisti fino a trovare quello giusto. Dopo aver lavorato molto su me stessa. Era il 2001. Dicevo mezze frasi, avrei voluto urlare ma ero senza voce. Durante l’ennesima scenata in casa dei miei genitori, ho allargato le braccia: "Non è possibile che non abbiate ancora capito".

E loro?
«Mi hanno convocata la sera dopo: "Abbiamo chiuso il cerchio". Avevano pensato ai vicini, al campeggio, al medico, allo zio. Per anni io stessa ho difeso quel pedofilo bastardo. Ma quel giorno, dalle loro facce, ho capito che avevano capito: il nonno».

Cosa ha fatto il nonno?
«Ricordo l’ultima telefonata, si sentiva braccato. Mi ha detto: "Stai facendo soffrire la tua famiglia". Urlava. Ma quella volta ho avuto la forza di urlare più forte di lui».

Qual è stato l’ultimo atto?
«Si è sparato un colpo in testa con la pistola regolarmente denunciata. Ha lasciato una fotografia con scritto dietro: "Piango lacrime di sangue". Il giorno del suo funerale io e mia cugina abbiamo brindato. Ma avrei preferito un processo, avrei preferito saperlo in carcere per il resto della sua vita. La castrazione chimica non basta».

Come può descriverlo?
«Un uomo alto, di bell’aspetto, slanciato, affabile. Era un dirigente d’azienda rispettato da tutti, il che complicava le cose. Non mi sono ancora liberata di lui. Quando è morto, ho scoperto che ha abusato anche di mia madre, di mia cugina e non so di quanti altri bambini. Ha sempre avuto case confinanti con scuole elementari. Nell’ultima, in giardino, si era creato un gabbiotto inaccessibile».

Può esistere un risarcimento per una tragedia così?
«Credo di no. Resta una traccia profonda, incancellabile. Prendo ancora psicofarmaci, ho attacchi di panico. Il mio rapporto con la fiducia si è interrotto quando avevo due anni. Ho paura degli altri, controllo continuamente se mi hanno rubato la borsa. L’unica cosa è riuscire a guardare il passato senza provare un dolore lancinante».

Lei ci riesce?
«Non sempre. Mi chiedo: ma perché proprio a me? Come sarebbe stata diversa la mia vita? Ho un blocco: non riesco ad avere figli.

I suoi genitori?
«Siamo tutti in terapia. Ci siamo abbracciati, abbiamo parlato e pianto insieme. Disperati. Mi sono ritrovato nella situazione controversa di essere io a consolare loro. Non si danno pace. Mi chiedono continuamente: "Ma noi dov’eravamo mentre succedeva tutto questo?"».

Dov’erano?
«Mio padre al lavoro e alle riunioni politiche. Mia madre era a fare volontariato per altri bambini».

Che senso ha, ora, affidare il suo dolore a un articolo di giornale?
«Vorrei abbracciare chi ha sofferto come me. Vorrei sentirmi abbracciata. Sento il bisogno di lanciare un messaggio. Le vittime sono molte di più di quelle che pensiamo. I bambini custodiscono segreti tremendi perché si sentono responsabili di qualsiasi cosa. Bisogna cercarli nella loro tana di disperazione, sconfiggere il silenzio».

giovedì 23 aprile 2009

Mondo e Calcio

Il calciatore Moris Carrozzieri, difensore centrale del Palermo, è risultato positivo per cocaina all’antidoping dopo la gara con il Torino. Il presidente del Palermo ha affermato che il calciatore "Frequenta troppo le discoteche". Anche io le frequento, ma non ho mai toccato cocaina...

Ora mi chiedo: perchè? La risposta può essere semplice, basta pensare ai soldi facili dati a ragazzi senza la maturità per averli, l'accesso ad un mondo dalle troppe tentazioni.
Non mi sono spiegato: perchè dare tutti questi soldi ad un calciatore? Sono consapevole che la mia domanda è retorica e che la prossima domenica continuerò a gridare "W Kakà", ma mi incazzo davvero al pensiero di questi ragazzotti che per dare quattro calci ad un pallone guadagnano in una settimana quello che un lavoratore qualsiasi non vede in una vita. Certo, li tirano molto bene questi calci, ma è davvero così fondamentale per l'umanità?

Non dico, naturalmente, che dovrebbe cessare il professionismo sportivo, anzi condanno chi lo richiede, ma darsi una controllatina non farebbe male.
Purtroppo questo sport (come basket, baseball e football negli Stati Uniti) ha ricevuto un'impennata di introiti derivanti da sponsor e contratti televisivi, il circo si è di conseguenza allargato e la giostra continua a girare a ritmi vertiginosi, nonostante la leggera flessione di questo periodo di crisi. Anche se non so quanta crisi possa sentire un calciatore "povero" che guadagna 1.000.000 di euro all'anno (Unmilionedieuro!!!).

Allora perchè non abbassare lo stipendio di un calciatore, per esempio, a 3.000 euro al mese, che mi sembra già una somma notevole? Perchè non far scendere dall'Olimpo questi calciatori e portarli un pochino con i piedi per terra, facendo capire loro che la vita reale non è tutta lustrini, stadio e cocaina?

FC

mercoledì 22 aprile 2009

MEMORIA D'ITALIANO

Il terremoto in Abruzzo ha aperto i cuori del popolo italiano, anche se c'è stato il solito manipolo di farabutti (leggasi sciacalli & Co). Tutto il Paese ha pianto i morti, sperato nei sopravvissuti, contribuito in qualche modo all'evolversi positivo dei primi soccorsi.
Ora il tempo è il peggior nemico delle popolazioni terremotate. Non il clima, ma quello delle lancette dell'orologio.

Purtroppo il tempo cancella le emozioni dell'Italia, porta a dimenticare cosa è accaduto, il perchè delle lacrime versate. Spero che con questo terremoto non capiti la medesima cosa. Si rammenti per sempre il disastro, la corruzione che ha portato centinaia di famiglie a piangere dei morti. Le case costruite con la sabbia, le norme non rispettate, i bambini, i ragazzi e gli adulti periti nel crollo dovuto a tutto questo.

Per favore, Italia, tieni gli occhi aperti questa volta. Non girarti dall'altra parte di nuovo, scandalizzati e ricorda quanto accaduto, perchè il passato non ritorni mai più.

Voglio ricordare a chiunque i modi di aiutare le popolazioni colpite dal terremoto:

- SMS al 48580

- C/C postale n° 10 40 00 00

- C/C Unicredit n° IBAN: IT 96 S 03002 05132 0004 144 144 14

Flavio Coraglia

martedì 21 aprile 2009

AMICI?

Oggi sono apparse sui notiziari di tutto il mondo due curiose notizie: la prima riguarda l'hackeraggio dei computer del Pentagono da parte di pirati informatici cinesi, i quali avrebbero rubato parte dei progetti del nuovissimo (e costosissimo, si parla di 300 miliardi di dollari) superbombardiere F-35; la seconda rivela che i pirati somali, agli onori delle cronache da anni, riciclano il denaro nei Paesi "Amici" del Dubai e degli Emirati Arabi.
Amici. Che parolona. Cosa vuol dire "Amico"? Dovrebbe essere colui che ci difende, che ci consiglia, insomma dovrebbe essere dalla nostra parte.

Da anni si considera la Cina una "partner", non solo commerciale. Le ultime Olimpiadi, simbolo di eguaglianza e giustizia, si sono svolte a Pechino, dove vige ancora la pena di morte e causa dell'oppressione del Tibet, Nazione dove sono numerosi i casi di tortura e dove i diritti civili sono calpestati. La stessa Cina che importa tonnellate di merce fasulla e di cattiva qualità, ma in grado di mettere in ginocchio la nostra industria tessile. La stessa Cina che ci regala centinaia di migliaia di immigrati clandestini. Insomma, un amica.

Uguale discorso, anche se in misura e termini diversi, vale per la regione dell'Arabia Saudita, da anni nostra amica. Così amica che ci voleva una crisi mondiale per fargli capire che ad un certo punto, se non abbassavano i prezzi dei barili di petrolio, se lo potevano mangiare.

A proposito di amici, come dimenticare la Libia del nostro amatissimo Gheddafi? Assoluto padrone di una terra che senza la presenza italiana sarebbe rimasto una immensa landa desertica senza quelle quattro strade fondamentali? E' un Paese così amico del popolo italiano che ogni anno chiede nuovi risarcimenti per il suddetto periodo. E promette di combattere l'immigrazione clandestina che opprime le nostre vite (In aggiunta ai moltissimi altri problemi). E, puntualmente mantiene la promessa per due o tre mesi, solo dopo aver ricevuto salatissimi pagamenti per un debito saldato con la sconfitta nel secondo conflitto mondiale.

Come direbbe un bravo genitore ad un figlio turbolento: "Ma non è meglio se vi scegliete meglio le vostre amicizie?".

FC

lunedì 20 aprile 2009

IL BELPAESE

Non parliamo di formaggio, ma di Italia.
Terra di poeti e navigatori, santi e guerrieri. Dal passato pieno di onori ed orrori. I primi sono finiti, i secondi non lo saranno mai.
Gente dal cuore d’oro, gli italiani, capaci di gesti di solidarietà e generosità fuori dal comune immaginario mondiale. Eppure allo stesso tempo capaci di commettere tali ingiustizie da oscurare ogni azione positiva.
Prendiamo un esempio banale come il terremoto in Abruzzo. Appena accaduta la tragedia e l’allarme lanciato, migliaia di persone da tutto il Paese sono accorse in sostegno della popolazione bisognosa. Il meccanismo dei soccorsi è partito celermente e, dove possibile, l’aiuto è stato tempestivo. Le raccolte fondi per i terremotati hanno portato appoggi importanti.
Il lato scuro della medaglia ha lasciato vedere anche episodi di sciacallaggio (Non sempre da parte di italiani, va detto), raccolte fondi fasulle atte a turlupinare persone che hanno perso tutto, imbarazzanti aumenti di prezzi di beni di prima necessità, fortemente combattuti dalle forze dell’ordine e dagli stessi cittadini. Insomma, un vero e proprio buco nero dell’animo. Certo, non siamo i soli a comportarci così, ma perché dobbiamo assomigliare ad altri in queste cose? È così difficile non cercare sempre di fregare il prossimo?

Altro esempio.
La trasmissione radiofonica “Zoo di 105” ha raccolto fondi destinati ad una bimba malata di tumore, per consentirle di effettuare un’operazione importantissima per la sua esistenza, a tale scopo è stata organizzata una festa riuscitissima e sono stati raccolti abbastanza euro per raggiungere lo scopo. Non poche sono stati i cosiddetti “Bastoni tra le ruote” e pochissima l’attenzione mediatica all’evento. Io posso capire che il suddetto programma abbia dei critici che non condividono la linea di pensiero dei presentatori, ma qui c’è di mezzo la vita di una bambina. Come ci si può girare dall’altra parte per non dare atto a qualcuno che è in grado di fare una grande cosa? Sempre in merito a questo argomento, va ricordato come la bambina in questione sia ospite di una struttura che aiuta anche animali randagi a trovare rifugio e sia oggetto di aiuti di beneficenza. Ebbene ora questa struttura sarà costretta a trasferirsi perché impossibilitata a pagare il NUOVO affitto imposto dal proprietario, allettato dalle nuove entrate degli inquilini. Non capendo che si tratta di denaro per opere di bene e non per diletto. Naturalmente trovare un altro luogo dove insediare tutta l’organizzazione è difficile, perché i comuni limitrofi “Non hanno spazio sufficiente”. In una distesa di campagna non vi è spazio sufficiente.
Io mi vergogno di appartenere allo stesso Paese di certi individui. E sono mille altre le storie di cui vergognarsi.
Tuttavia sono fiero di essere connazionale della molta gente onesta italiana. Persone che pensano al prossimo, che in silenzio danno aiuto e conforto a chi ha bisogno. Perché non possiamo essere tutti così?

FC

domenica 19 aprile 2009

UN ANNO.

Proprio così. Un anno di amore con Carlotta.
Sembra ieri che ci siamo scambiati quelle semplici parole: "Ci proviamo?" ed oggi eccoci qui. Più felici che mai.
Nelle piccole e grandi cose, in ogni momento della giornata, anche quando abbiamo le discussioni, sono sicuro di non aver mai amato così tanto ed intensamente una persona. Sembra retorica da innamorati, ma è proprio così. Una persona forte, dolce, bella, che sa unire la semplicità all'unicità. La forza all'intelligenza.

Tre giorni a Fossano, per festeggiare i primi 365 di una serie infinita.

Flavio

domenica 12 aprile 2009

EHI, RATZ! UN PO' DI FANTASIA

Non so se commuovermi per l'ingenuità e la banalità con cui le ha dette, o provare rabbia per l'ipocrisia con cui le dice. Si, sto parlando di Ratzinger, il nostro caro e amato Papa Benedetto XVI. Ma non solo con lui, ma con ciò che rappresenta. Non intendo Gesù Cristo, ma la Chiesa, quella Santa associazione del denaro che è la Chiesa.

Parole di conforto ai terremotati e a chi muore di fame nel mondo, a chi ha perso tutto a causa della crisi e a chi tira la carretta come può. Bene, fa piacere ricevere le preghiere di una multinazionale ultramiliardaria, che con la vendita di un solo ornamento papale potrebbe sfamare una nazione.
Forse oggi non è il giorno più adatto per criticare la Chiesa, ma il mio credo non va oltre questo pianeta e io vedo solo un mondo fatto di disperazione e tra le tante istituzioni con la pancia piena vi è anche questa Chiesa, che predica amore e carità, mentre intasca miliardi da tutto il mondo.
Vuole essere vicino alle popolazioni abruzzesi? Perchè Ratz non ha ancora visitato le sue pecorelle in quelle terre? Problemi organizzativi, il Papa ha un'agenda molto fitta. In effetti, le popolazioni abruzzesi dovevano prenotare Ratz almeno un annetto prima, mica si può cambiare l'agenda così, all'ultimo! Insomma, che malcostume!
Invece che predicare in una Piazza San Pietro addobbata di costosissimi fiumi di fiori, si poteva devolvere il costo dei suddetti a favore delle popolazioni terremotate e "giustificare" l'assenza di addobbi con la finalità del gesto.
La fame nel mondo? Ratz, perchè non vendi un tuo anello e sfami buona parte dell'Italia e dell'Europa messa in ginocchio dalla crisi? Con un altro anello puoi sfamare una grande fetta d'Africa.

Basta retorica, Ratz. Ti si chiede anche a te quello che viene chiesto ogni giorno ai politici nostrani. Più concretezza, meno retorica. A loro si chiede di (almeno) dimezzarsi l'enorme stipendio, a te di dare davvero un contributo sostanzioso.

FC

A PASQUA VORREI CHE...

Pasqua non è Natale, quindi non si può pretendere molto. La pace nel mondo non è roba da poco e poi è uno status symbol delle richieste. A pasqua vorrei che:
- Le popolazioni vittime di calamità naturali avessero un tetto dove dormire e del cibo caldo da condividere con i propri cari;
- I politici la smettessero di viaggiare sui fili della retorica e facessero davvero qualcosa di concreto per aiutare il Paese. Potrebbero iniziare dimezzandosi l'enorme stipendio che prendono;
- il Papa non parlasse più da quel balcone e facesse anch'egli qualcosa di concreto per i problemi del mondo. E magari che liberasse l'agenda personale per visitare in Abruzzo quelli che credono ancora in ciò che rappresenta;
- Sul viso di ogni bambino ci sia un sorriso, almeno per un giorno, sincero;
- Queste parole non finissero gettate al vento. Ma so che è impossibile.

FC

Radio Baccano

Inizio qui la mia avventura di blogger iniziata su www.corriflavio.spaces.live.com . Ho voluto cambiare perchè questo sito offre larghe possibilità di personalizzazione della pagina e la grafica in complessivo mi sembra migliore. Anche la gestione dei post è più piacevole. Beh, in definitiva, mi piace di più.

Il mio blog, come al solito, parlerà di argomenti di attualità, del mio pensiero su fatti di cronaca e della vita di tutti i giorni. Chi ha avuto la s/fortuna di leggere i miei post precedenti sa come la penso e come affronto il quotidiano. Chi ancora non conosce le mie pagine, imparerà ad apprezzarmi o a detestarmi. In ogni caso: Il dialogo innanzitutto, ogni idea è ben accetta, nel rispetto degli altri.

Flavio Coraglia