Ci voleva. Ecco cosa risolverà i problemi del patrimonio artistico italiano: sapere che l'1 Novembre 2007, durante l'allora Governo Prodi, vi fu un altro crollo del nostro tesoro storico, precisamente delle Mura Aureliane a Roma nel tratto di viale Pretoriano vicino alla Caritas. La notizia di fondo riguarda il fatto che allora non si chiesero le dimissioni di Francesco Rutelli, Ministro dei Beni Culturali, mentre ora si spinge per la crocefissione politica e pubblica di Sandro Bondi.
Come si può fare per far capire a questi avvoltoi della politica di casa nostra che non ci interessa nulla delle dimissioni di questo o quel Ministro, perchè i danni sono un fenomeno che si protrae negli anni, nei decenni e non da quando il buon Bondi si è insediato sulla poltrona? Bisognerebbe chiedere il patibolo (in senso figurato, ovviamente) per chiunque si è reso partecipe di quello scempio, ultimo tra la moltitudine di scempi cui questa generazione di politici ci ha abituato. Non ci interessano le (presunte) case di Fini a Montecarlo, nè le (presunte) case di Berlusconi, perchè la maggior arte degli italiani non riesce ad arrivare a fine mese o fatica per pagare la rata del mutuo o l'affitto. Ci sono famiglie che non possono pagare gli studi ai figli, costringendo questi possibili talenti a trovare un lavoro per "mandare avanti la baracca". Lasciamo perdere il fatto che poi magari accendendo la televisione vedono un "Trota" a caso guadagnare uno stipendio da assessore.
Se solo questa generazione politica avesse il coraggio di alzarsi dalla poltrona, allungare il naso fuori dai palazzi e guardare il popolo, si renderebbe conto che si sta sbagliando tutto. La domanda è: questa generazione politica è davvero interessata a conoscere la reale situazione degli italiani? Meglio distrarre il popolino con scandali sui rifiuti, scandali sui crolli, scandali sulle abitudini sessuali, scandali sulle case all'estero. Scandali, scandali e scandali. Puntare il dito dalla parte opposta al problema, sperando che nessuno si volti a guardare nella direzione giusta, del baratro.
Siamo in Italia, ancora una volta.
Flavio
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