QUESTO E' UN BLOG CHE NON SI RICONOSCE IN NESSUN COLORE POLITICO, IN NESSUNA RELIGIONE, MA ESPRIME I LIBERI PENSIERI DELL'AUTORE SUL MONDO E SULLA SOCIETA'

domenica 27 giugno 2010

QUELLO CHE MANCA...

Quello che manca dopo tre mesi lontano da casa, in un paese come l'Afghanistan, è la quotidianità.

Noi non ci facciamo caso quando siamo nelle nostre case, nelle nostre vite, ma quello che viviamo è unico. Le persone, gli amici, gli amori, i parenti, ogni persona che conosciamo ogni giorno ci da qualcosa. E quel qualcosa manca, qui.
Quello che manca è vedere le strade della propria città, vivere le giornate e le serate con le luci familiari. Bere una birra nei tuoi posti, sentire le voci delle tue piazze e la musica dei tuoi locali.

Forse è lei che dopo gli affetti mi manca di più: la mia Torino. La mia splendida, unica, Torino. La mia città, la mia Storia. Tutti vogliamo lasciarla, per andare in posti lontani, vedere il mondo, ma lei ci chiama sempre a se. Fa in modo di mancarci, di farci provare nostalgia per i suoi portici, le sue colline, i suoi lunghi corsi, la sua multirazzialità, la sua immondizia, i suoi casini, il suo rumore, la sua vita. Torino. Ecco quello che manca...

VOTARE NOI STESSI

Guardo l'Italia, guardo il Mondo e mi spavento.
Mi spavento per i miei figli che potrebbero non avere più la libertà, un giorno, di scherzare sul "Governo Ladro" senza il timore di essere arrestati. Potrebbero non avere più la libertà di scrivere le loro ragioni e condividerle con il mondo. Potrebbero non avere la fortuna che ho avuto io, di conoscere cosa accade intorno a me, seppur parzialmente. Potrebbero avere la forza per combattere il sistema e non gli enormi mezzi che ho io a disposizione ma che non uso. Io come tutti noi.

Guardiamo ciò che accade, sappiamo cosa non va, possiamo anche sapere come cambiare le cose, ma continuiamo a non combattere. Certo, critichiamo e contestiamo, scendiamo in piazza e ridiamo. Ma alla fine di tutto, non è abbastanza: le manifestazioni si spengono e la satira si blocca ad una risata compiacente data dal pubblico. Le critiche, poi, quelle non sanno nemmeno cosa siano perchè ormai l'informazione, quella "reale" piano piano sta scomparendo. Resta quella "digitale", ma giorno dopo giorno stanno divorando anche quella, pezzo per pezzo, senza che nessuno se ne renda conto. E alla fine arriverà il giorno che parole come queste che sto scrivendo saranno condannate. Dalle leggi. Per incitamento all'odio. Odio.

Io non odio. Io amo. Amo il mio Paese, la mia gente, la mia terra. Amo la libertà di espressione, la libertà di dire cosa non va e la possibilità di cercare di cambiare qualcosa.

Un momento, si. Io odio.
Odio chi cerca di limitare la mia libertà di espressione, che si chiami mafia, che si chiami stato. Io odio queste istituzioni. E le lettere minuscole non sono messe a caso. Chiunque chiude la mia bocca ha il mio odio.

Le nostre armi? La nostra possibilità di Votare Noi Stessi.
Ecco la risposta: l'unica arma che abbiamo è diffondere attraverso la rete più notizie abbiamo, trasformarle in carta e divulgarle a coloro che la Rete non sanno cosa sia.
Ma togliamo i colori, per favore! Basta pensare che gli ideali esistano ancora. L'unico ideale che dobbiamo avere siamo Noi Stessi, la nostra libertà di espressione, la nostra volontà di non cedere ai ricatti di uno Stato che rende possibile lo schifo che stiamo vivendo: notizie manipolate, direttive su cosa dire e come dirlo, possibilità di ricattare i lavoratori tenendo alta la crisi. Distruzione delle piccole aziende e "ripresa" di quelle grosse.

La ripresa possiamo essere noi e il voto è l'unica via. Anzi, il NonVoto.

Andiamo in seggio elettorale e facciamo tutti DICHIARAZIONE DI NON VOTO "Perchè nessuno mi rappresenta". Mettiamolo a verbale e urliamo a questi politici che noi CI SIAMO ROTTI IL CAZZO DI TUTTI LORO!

venerdì 25 giugno 2010

ITALIA. LO STATO NEMICO VUOL CUCIRE LE BOCCHE

Il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) tra gli altri con un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis: "Repressione di attività di apologia o istigazione a delinquere compiuta a mezzo internet"; la prossima settimana Il testo approderà alla Camera come articolo nr. 60.

Questo senatore NON fa neanche parte della maggioranza al Governo... il che la dice lunga sulle alleanze trasversali del disegno liberticida della Casta.

In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito.

Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.

Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!) fra le classi sociali.
MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.

In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata.

ITALIA: l'unico Paese al mondo in cui una media company (Mediaset) ha citato YouTube per danni chiedendo 500 milioni euro di risarcimento.

Con questa legge non sarà più necessario, nulla sarà più di ostacolo anche in termini PREVENTIVI.
Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra meno di 60 giorni dovrà presenterà al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" con leggi di repressione internet e tutto il sistema di relazioni e informazioni che finora non riusciva a dominare.

Mentre negli USA Obama ha vinto le elezioni grazie ad internet, l'Italia prende a modello la Cina, la Birmania e l'Iran.
Oggi gli UNICI media che hanno fatto rimbalzare questa notizia sono stati la rivista specializzata "Punto Informatico" e il blog di Grillo.

Fatela girare il più possibile per cercare di svegliare le coscienze addormentate degli italiani perché dove non c'è libera informazione e diritto di critica la "democrazia" è un concetto VUOTO.

documentazione diffusa da
Coordinamento degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
http://www.perlapace.it/

domenica 20 giugno 2010

PAESAGGI AFGANI