QUESTO E' UN BLOG CHE NON SI RICONOSCE IN NESSUN COLORE POLITICO, IN NESSUNA RELIGIONE, MA ESPRIME I LIBERI PENSIERI DELL'AUTORE SUL MONDO E SULLA SOCIETA'

venerdì 29 ottobre 2010

LETTERA APERTA AD UNA PERSONA DI BUON CUORE


Caro Premier,
Sono rimasto profondamente colpito dal buoncuore dimostrato per liberare la giovane Ruby dalla prigione, dopo essere stata accusata di furto aggravato per 3000 euro.
Dato che la capisco, so bene quanto sia bello aiutare le persone in difficoltà. Per questo, caro Premier, le chiederei di mettere una buona parola per me alla mia banca quando vado in rosso, per i miei amici che non riescono a trovare un lavoro decente e retribuito in maniera dignitosa, per tutti quei ragazzi che vedono il figlio del suo amico Bossi, capra scolastica tre volte bocciato alla maturità, guadagnare un mucchio di soldi da assessore e guardano alla loro laurea e ai loro lavori interinali. Le chiedo inoltre di aiutare i milioni di anziani costretti a vivere con 500 euro di pensione al mese o poco più oppure quei bambini che non possono essere curati perchè i loro genitori si affidano ad una sanità che non riesce a garantire cure adeguate ed il privato è fuori da ogni possibilità.
Vorrei che lei aiutasse con la sua magnanimità tutti quegli imprenditori ridotti sul lastrico dal suo Tremonti e dalla sua arma Equitalia, mi piacerebbe pensare che se un giorno le sue leggi mi incrimineranno perchè parlo male di lei o dei suoi amici, lei si adopererà per aiutarmi, ma visto che lei è una così brava persona, sicuramente non si sognerà di mettermi un bavaglio.
Ci sono tante altre cose che lei può fare per far capire a tutti quelli che non le credono che lei è davvero una brava persona che ama aiutare la gente in difficoltà e non solo le ragazzine e le veline che visitano le stanze di Arcore o della Sardegna.
Non ho dubbi che lei accoglierà le mie richieste, essendo lei una persona di buon cuore.

Con affetto,
Flavio

giovedì 28 ottobre 2010

SCHIFO ITALIANO


E' possibile vergognarsi del proprio Paese e chiedersi se vale la pena lavorare e rischiare la vita per questo Stato? Leggendo la rubrica "Specchio dei Tempi" su La Stampa di oggi 28 Ottobre, si.

Un lettore scrive:
«Al mio rientro dall’Afghanistan una delle prime cose che mi ero ripromesso di fare era quella di porre dei fiori sulle tombe dei miei giovani colleghi morti durante l’ultima missione, pertanto in compagnia di mia moglie ho affrontato questo lungo viaggio verso il Sud. Prima tappa Bitetto, in provincia di Bari, paese natale di Luigi Pascazio, poi Foggia città dove viveva Francesco Positano e, ultima sosta rientrando verso il Nord, Cisterna di Latina, città dove vive la vedova del Serg. Magg. Ramadù.
«Sapevo ed ero consapevole che avrei trovato famiglie distrutte dal dolore, genitori e giovani vedove ai quali era difficile dare loro conforto. Ho trovato in tutti loro lo strazio devastante ma anche tanta rabbia. Rabbia per ciò che il destino malvagio aveva portato loro via, ma tanta rabbia verso tutte quelle persone che nei giorni dei tragici eventi aveva promesso loro di non abbandonarli e che invece dopo solo pochi mesi non ricordavano nulla di quelle promesse. Ed ecco quindi che scopro che dopo questi mesi abbiamo genitori e giovani vedove che non possono piangere su una tomba i loro cari, sia il giovane Luigi che Massimiliano sono sepolti in tombe provvisorie addirittura cedute in prestito da conoscenti o parenti. Scopro che lo Stato non ha versato ancora nessun indennizzo e che le assicurazioni in alcuni casi ancora non hanno pagato nulla alle famiglie e addirittura che per poter ottenere un posto di lavoro rispondono con toni burocratici che i posti riservati a chi ha vissuto queste tragedie sono pochi, e che pertanto non si è in grado di soddisfare la loro richiesta. Tutto ciò è assurdo, dove sono finiti quei politici che in quei giorni amavano rilasciare interviste e promesse?».

Non aggiungo altro.

Flavio

mercoledì 27 ottobre 2010

ORRORI CINESI: DENG SENSHAN


Questa è la storia di Deng Senshan, quattordicenne cinese "malato" di Internet.
Deng, un ragazzo come tanti, ma che ad un certo punto della sua vita ha scoperto Internet e le mille cose che si possono fare con un computer. Le ore passate davanti al pc, poco a poco si sono moltiplicate e la vita del ragazzo è cambiata di conseguenza: irritabilità, scarsi risultati scolastici, salute in decadenza.
I genitori di Deng, vedendo che il figlio era diventato un tossico della tecnologia, decisero di portarlo in un centro specializzato nella cura di questo tipo di problemi. Quello che i loro genitori non potevano sapere è che questi centri sono dei veri lager odierni, gentilmente approvati dallo Stato cinese, i quali usano terapie come elettroshock e antidepressivi massicci, uniti ad una ginnastica massacrante che toglie ogni energia ai "pazienti.
No, non potevano saperlo, come non avrebbero mai potuto immaginare che quattordici (14!!!) ore dopo l'ingresso del loro unico figlio (Ricordo che in Cina c'è il controllo delle nascite) in questo centro, non lo avrebbero più rivisto. Deng venne costretto a effettuare diversi giri di corsa intorno ad un campo da basket e quando, sfiancato, cadde a terra venne bastonato e percosso con una sedia di plastica. Sanguinante, venne depositato sul suo letto, dal quale non si alzò più.

Questa è la Cina. L'ennesimo volto disumano e sprezzante della vita di quella nazione (n volutamente minuscola) che si appresta a diventare leader mondiale e sulla quale tutto il mondo (economico e non) fa affidamento.

Flavio

HELP, WE NEED SOMEBODY!


Eccomi ritornato da Londra, la città che amo di più dopo la mia Torino.
Non so esattamente cosa mi rapisca di questa capitale europea, forse il suo essere il centro di tutto, la sua completezza, il non avere barriere o nasconderle molto bene, fatto sta che questa città la adoro.
Questa volta, tuttavia, ho qualcosa in più da raccontare, su cui meditare, ovvero le parole che mi sono state dette da un mio caro amico che a Londra ci vive da due anni e mezzo: "Qui non esiste il contratto a tempo determinato, sei trattato da lavoratore e non da schiavo e gli uffici pubblici funzionano e anche li ti trattano da cittadino".
Penso all'Italia, dove per prendere il medico della mutua mi son dovuto sorbire l'omino scazzato del banco informazioni che prima di indirizzarmi all'ufficio competente mi ha posto gli interessantissimi e intelligentissimi quesiti "Ma non ce l'ha?" e "Come mai non ce l'ha?", oppure all'addetta dello sportello che mi ha chiesto in fretta e furia chi volessi come medico, incurante del fatto che io non abbia una conoscenza approfondita della lista dei nomi dei dottori di Torino. Penso anche alle migliaia di giovani che si trovano costretti a lavorare con contratti trimestrali, semestrali o annuali, senza ferie, senza alcun diritto e ai limiti della schiavitù, costretti a sottostare a richieste assurde con la continua paura di non vedersi rinnovato il contratto (da fame) del call center o del bar/ristorante (Quando c'è un contratto).
Penso all'Inghilterra e guardo all'Italia. Sentendomi parte del Terzo Mondo.

Flavio

giovedì 21 ottobre 2010

PARENTESI DI PACE


Salendo verso Superga, dove sorge la famosa Basilica, si gode uno spettacolo fantastico: le montagne imperiose con le punte innevate sembrano essere le colonne del cielo azzurro che sovrasta Torino. Si respira un'aria fresca, quasi leggera e si possono contemplare i palazzi della Vecchia Madama, in perfetto ordine architettonico. Il traffico e lo smog si possono solo immaginare, anche se il colore dell'aria appena sopra le case non lascia dubbi sulla presenza di quest'ultimo.
E' una visione celestiale, che regala una serenità rara nella vita di chi la osserva.

No, oggi non ho intenzione di parlare del male di questo mondo, nè del marcio che ci circonda. Queste cose sono sotto gli occhi di tutti. Ho semplicemente voluto dare uno scorcio di bellezza a questa giornata, cercare di convincere te che leggi che c'è ancora del bello, del poetico, del rilassante in questo mondo. Una piccola finestra per ricordarci che non tutto è grigio e che anche una distesa di palazzi e cemento può essere stupenda. E Torino lo è.

Flavio

mercoledì 20 ottobre 2010

QUI ITALIA, VA TUTTO BENE.


Ancora una volta mi son stupito di questo mondo. Credevo veramente non fosse più possibile, ma ormai non c'è più limite al peggio. La cosa divertente è che per stupirmi ancora non son dovuto andare nemmeno tanto lontano, infatti ancora una volta mi trovo a parlare dell'Italia.
Insomma, basta guardarla questa giovane signora di quasi 150 anni per capire che nonostante voglia far vedere di essere in gran forma, è un rudere, una povera derelitta che non sa più che pesci pigliare per spiegare la sua decadenza.
Leggi che prevedono un'impunibilità retroattiva per le massime cariche dello Stato, bavagli a giornali e giornalisti, tentativi di censura della Rete, omicidi agghiaccianti con seguito mediatico morboso del popolino, limitazioni ed ingiustizie esclusive a scapito di coloro che non possono permettersi l'avvocato dalle parcelle stellari, malasanità comprensiva di litigate durante i parti, diagnosi errate effettuate da medici ai quali andrebbe tolta anche la licenza di respirare, tasse dell'epoca coloniale, evasioni fiscali miliardarie impunite, l'industria ridotta a sguazzare nel fango e a cercare di sopravvivere alla spietata legge del mercato che prevede importazioni dalla Cina & C. e che vede il marchio Made in Italy anche sul latte rumeno e sulle pecore spagnole. Siamo arrivati al punto che anche i pastori sardi son stati costretti a scendere in piazza per far valere un minimo di diritti. Almeno quello alla sopravvivenza.

Ma va tutto bene, i politici continuano ad accusarsi a vicenda di avere case sparse per il mondo, mentre l'italiano medio fa fatica a mantenerne una. I tagli al bilancio dello Stato sotto le voci Ricerca ed Istruzione sono sempre più ampi, ma la classe dirigente continua a prendere stipendi a quattro zeri. Va tutto bene perchè il nostro Premier continua a sorridere con i capelli (finti) al vento, l'opposizione continua a bisbigliare che così non si può andare avanti, ma ci va lo stesso, i giovani sono il futuro anche se non hanno una struttra scolastica adeguata e i medici migliori sono tutti italiani, anche se lavorano da decenni negli ospedali stranieri e qui son rimasti solo i peggiori, o quasi. Che dire. Va tutto bene.

Flavio

martedì 19 ottobre 2010

181 GIORNI DOPO, ITALIA FINALMENTE

Tornato in Patria dopo 181 giorni di quelle terre polverose, povere, desolate, in guerra.
181 giorni di lavoro, soddisfazioni, incazzature, delusioni, conquiste, lezioni date e ricevute. Giorni di amicizia, scontri, paura, divertimento, noia (poca) e fatica.
Ora è tempo di tornare agli affetti, agli amici, al divertimento, alla pioggia, alla neve, al relax, ma anche al lavoro che ci sarà dopo le meritate ed attesissime vacanze.
Voglio ringraziare i miei genitori, alla mia fantastica ragazza, a tutti i miei cari compagni e anche ai colleghi con i quali ho diviso questa esperienza, nel bene e nel male.
Grazie a tutti.
Un saluto va anche all'Afghanistan, con l'augurio che la gente e la vita possano migliorare in quel posto dimenticato da qualsiasi dio.

Flavio

giovedì 7 ottobre 2010

LETTERA D'ADDIO. PER SARAH E GLI ALTRI ANGELI


Addio Sarah.
Non mi interessa sapere il motivo, cosa abbia spinto tuo zio a commettere questo orrore. L'unica cosa che so è che è morta una ragazza di quindici anni e con lei i suoi sogni, le sue speranze, le sue tristezze, le sue lacrime e i suoi sorrisi. Sei stata tradita da chi credevi amico, peggio ancora, uno della famiglia. Sei stata violentata ed uccisa da chi ti avrebbe dovuto dare una carezza.
Ancora una volta mi trovo a provare ripugnanza per il genere umano, per questa sotto-specie che abita questo pianeta, questo virus che infetta il mondo con il suo orrore. Ci sono animali che uccidono i piccoli, ma lo fanno per ragioni di dominio, ragioni selvagge, orribili. L'uomo uccide per il piacere di farlo e tu, piccola Sarah sei l'ennesima vittima dello schifo della mente umana.
Spero che ora tu stia bene, meglio, che l'eternità ti faccia dimenticare gli ultimi, terribili istanti della tua vita, quel dolore lancinante, quel terrore e quella consapevolezza che tutto stava per finire.
Addio piccola Sarah, non sono solito pregare, ma spero che se davvero c'è un Dio misericordioso, qualunque sia il suo nome, protegga la tua anima, ti doni quella felicità che ti è stata strappata senza ritegno.
Vorrei abbracciare i tuoi genitori, che ora dovranno affrontare il dolore della tua scomparsa. Vorrei avere tra le mani dieci minuti il mostro che ha fatto questo, fargli provare per ore il male che ti ha causato, strappargli la vita pezzo per pezzo facendogli tenere sempre gli occhi aperti per osservare quanto è grande il debito che ha con te e lasciarlo vivo, in modo che ogni cicatrice gli ricordi quanto fa schifo.
E' la rabbia che mi fa scrivere queste cose, mentre ascolto le notizie al telegiornale. Piccola Sarah, riposa in pace con Tommaso e tutti quei piccoli angeli a cui è stata rubata la possibilità di vivere.

Ciao piccola Sarah.

Flavio