QUESTO E' UN BLOG CHE NON SI RICONOSCE IN NESSUN COLORE POLITICO, IN NESSUNA RELIGIONE, MA ESPRIME I LIBERI PENSIERI DELL'AUTORE SUL MONDO E SULLA SOCIETA'

martedì 28 dicembre 2010

MI HANNO TOLTO I COLORI


Non riconoscersi in nessun colore politico, suona strano a chi non condivide. Come è possibile non avere un'idea, una teoria da seguire, un leader su cui fare affidamento? Non è possibile, rispondo io. Nessuna persona con una minima coscienza sociale e politica potrebbe essere così. Il mio colore politico è l'Italia, l'essere italiano, quindi tricolore. La teoria che seguo è quella che dice che i colori non devono esistere più, perchè il popolo italiano ha bisogno di concretezza, di leggi fatte su misura che permettano di superare le difficoltà, ha bisogno di uno Stato forte con i forti e magnanimo con i deboli, non succube dei primi e spietato con i secondi. Uno Stato che aiuti chi è in difficoltà, non lo penalizzi, uno Stato che difende i diritti dei cittadini, non li scavalchi. Uno Stato che pensa al benessere globale, non al mantenimento delle poltrone. Il leader manca, effettivamente. Non c'è nessuno in cui questa teoria possa riconoscersi. Manca la persona che prende tutto e dice: "Io non mi riconosco in nessun colore politico. Se andassi in Parlamento non saprei dove sedermi, perchè ogni sedia ha un colore. Fatemi sedere sulla sedia più alta, togliendo ogni colore politico a questi palazzi, per tingerli di qualcosa di nuovo, innovativo. Italiano!". Questa persona non esiste.

Io credo molto nella politica locale, poichè i sindaci, gli assessori e simili, sono sotto gli occhi diretti dei cittadini. Se qualcosa di sbagliato accade, lo si riesce a vedere prima di molti altri. Non sempre, ma è sicuramente più facile che osservare i movimenti ipocriti dei palazzi romani. Una volta arrivati nella Città Eterna, il politico cambia volto, si eleva a "perfetto", la normalità scompare man mano che la poltrona assume prestigio e lo stipendio aumenta gli zeri.

E l'Italiano? Resta a guardare. E' vero, siamo un popolo rassegnato al potente di turno, odiamo le complicazioni e non riusciamo a vedere la luce fuori dal tunnel perchè forse l'hanno spenta, o il tunnel è troppo lungo. Nel dubbio restiamo dove siamo. Qualcosa succederà.
L'italiano odia le divisioni e le lotte intestine di partito, ecco perchè questa Opposizione non combinerà mai nulla di buono, è composta da politici della generazione del "Siamo d'accordo su tutto, ma non condividiamo niente". Un'opposizione che ancora non ha capito che l'Antiberlusconismo non porta da nessuna parte se non è seguito dai fatti concreti, da proposte interessanti, da credibilità degli individui che parlano. Specialmente quest'ultima è terminata da un pezzo.
Questa Opposizione, questa classe dirigente, ha fatto perdere i colori a molte persone. Lascia spiazzati chi non vuole "questa" Italia. Insomma, se all'interno della Maggioranza si respira un clima da fine impero, all'opposizione si respira l'aria corrotta e pesante di non sa che fare, della disorganizzazione, del nulla mascherato da tutto.

E c'è ancora chi mi chiede come faccio a non avere colori?

Flavio

venerdì 24 dicembre 2010

BABBO NATALE ESISTE.


Sono giunto alla conclusione che al mio futuro figlio, o figlia, non rovinerò l'infanzia annunciandogli che il simpatico omone vestito di rosso (o verde, fino all'1 AnteCocacola) non esiste, ma allo stesso tempo non lo farò vivere nella falsa speranza della sua comparsa la notte tra il 24 ed il 25 Dicembre. Semplicemente gli spiegherò che il signore con la folta barba bianca è dentro ognuno di noi.

E' in noi quando siamo in un negozio con i nostri cari e vediamo una luce nei loro occhi mentre osservano un oggetto e sentiamo dentro che dobbiamo prenderlo.
E' in noi quando immaginiamo il loro sorriso quando porteremo loro il regalo.
E' in noi quando vediamo una persona amata in difficoltà e decidiamo di fare di tutto per aiutarla.
E' in noi quando dopo un cataclisma inviamo un sms o scaviamo tra le macerie ed il fango.
E' in noi quando regaliamo un sorriso a chi non ha motivi per ricambiare.
E' in noi quando ci avviciniamo con un panino a chi ha fame e la notte di Natale sarà solo.
E' in noi quando si sta svegli tutta la notte ad aspettare il figlio che torni dalla serata con gli amici.
E' in noi ogni volta che desideriamo solo la gioia di chi vogliamo bene.
E' in noi ogni volta che si fa pace dopo aver litigato.
E' in noi in ogni abbraccio, ogni bacio e ogni carezza data e ricevuta.

Semplicemente, Babbo Natale esiste. Non solo la notte del 25 Dicembre.

BUON NATALE

Flavio

mercoledì 22 dicembre 2010

ROSI MAURO, ORDINARIA VERGOGNA ITALIANA


Rosi Mauro, dilettante strapagata con i soldi dei cittadini, sono conscio del fatto che vorresti essere in una dittatura, dove la voce del Parlamento (Ormai ho perso la speranza di dire del popolo) conta meno di niente. Purtroppo sei in una democrazia, dove la figura del Presidente del Senato, anche se di riserva, deve rispettare i voti, dare tempo ai senatori di votare e mettere a verbale e agli atti delle votazioni serie.
Ieri, Rosi Mauro, tu (non meriti il lei) hai ucciso, ancora una volta, la democrazia, la libertà, rispettando quel dictat Schifanesco di "Votare in fretta". Rosi Mauro, non so se mi hai fatto più schifo tu, classico esempio di scempio della nostra politica (Berlinguer e Almirante, politici avversari ma professionisti, si staranno rivoltando nella tomba) o il ripetersi delle votazioni perchè vi "eravate sbagliati" a votare nella fretta altri quattro emendamenti del PD, vostro avversario.
Su questo argomento lascerei da parte la ridicola, ma distruttiva, Mauro e mi rivolgerei a Schifani, il quale ha chiesto ed ottenuto il ripetersi delle votazioni.

Io spero che tutto questo sia uno scherzo, una bufala, un brutto sogno dal quale presto noi tutti ci sveglieremo. Spero che presto arriverà la mattina e potremo accendere il televisore osservando due schieramenti politici contrapposti che fanno politica seriamente, senza "Chièfavorevole?Chiècontrario?Approvato!" seguiti da "Cisiamosbagliatirifacciamotutto".
Voi non siete politici, voi siete corrotti e stolti burattini attaccati alle poltrone. Voi siete lo sdegno di ogni italiano, la rabbia di ogni cittadino, la vergogna per la quale all'estero non possiamo parlare di politica senza alzare gli occhi al cielo quando ci troviamo a dialogare con un cittadino straniero. Io mi vergogno di voi, dei vostri privilegi, della vostra supponenza, della vostra ipocrisia mascherata di colori che non esistono più.

Da cittadino esigo le dimissioni di Rosi Mauro, perchè una persona del genere non può nemmeno avvicinarsi alle istituzioni, ma restare in casa e guardare la Tv pomeridiana in rigoroso silenzio. Da cittadino esigo un'inchiesta parlamentare sulla rietizione delle votazioni ed una multa salatissima per il "pianista" Bondi, che ancora una volta ha dimostrato come questo Governo ormai sopravviva grazie a questi mezzucci da saltimbanco.

Flavio




martedì 21 dicembre 2010

BAVAGLI UNGHERESI


- soppressione delle redazioni di news alla tv e alla radio, che confluirebbero in un unico centro di notizie presso l'agenzia di stampa nazionale Mti, finanziata dallo Stato
- multe pesanti agli organi d'informazione nel caso di «violazione dell'interesse pubblico», non meglio specificato, articoli «non equilibrati politicamente» o «lesivi della dignità umana», le multe vanno da 700 mila euro per le tv, a 89 mila per i giornali e siti internet
- i telegiornali dovranno rispettare un tetto del 20% per le notizie di cronaca nera
- il 40% della musica trasmessa dovrà essere di provenienza ungherese
- i giornalisti saranno tenuti a rivelare le loro fonti per questioni legate «alla sicurezza nazionale» e le autorità investigative potranno analizzare tutti i loro strumenti e i documenti anche prima di aver identificato un delitto.” (Fonte: Corriere della Sera)

La notizia è un colpo al cuore, una pugnalata a chi vede la Libertà di Informazione maggiormente circondata dal potere ogni giorno che passa. Il passo compiuto in Ungheria è una sconfitta per l’Umanità intera, perché ancora una volta rende vane le lotte, le guerre, le battaglie combattute in nome di quella parola, libertà, che perde di ogni significato con l’avanzare del tempo. Questa notizia è una sconfitta per l’Unione Europea, la quale ha permesso che simili politiche entrassero entro i propri confini, badando solo al lato economico (Ma quanto debito ha portato l’allargamento ad Est?). Questa notizia è una sconfitta per me che scrivo, per chiunque abbia uno spazio dove poter manifestare la propria opinione. Fino a quando non colpiranno anche noi.

È una vittoria per chiunque sostenga che l’informazione debba prendere strade già tracciate da chi detiene il potere, da chi guida la Nazione, da chi decide cosa è meglio dire o non dire. Quelle persone che vogliono mettere il bavaglio sulla bocca di chi non la pensa come loro, hanno vinto. I leader che si dicono pronti a cambiare Costituzioni “vecchie”, volendole aggiornare ai tempi odierni. Io penso che questi tempi odierni si leghino benissimo ai pensieri dei nostri padri, che scrissero quella Costituzione dove, all’articolo 21 si afferma il diritto alla libertà di espressione. Sono convinto che la Costituzione sia moderna e non ci sia nessun bisogno di cambiarla nei suoi punti fondamentali e “rigidi”.

Personalmente spero che non si arrivi mai ai livelli dell’Ungheria e che l’unica cosa in comune con questo Paese, siano i colori della bandiera.

Flavio

lunedì 20 dicembre 2010

LEZIONI DI ANTIRIVOLTA by GASPARRI


Leggendo le ultime dichiarazioni di Maurizio Gasparri ("Genitori, dite ai vostri figli di stare a casa. Quelle manifestazioni sono piene di potenziali assassini" qui fonte), finalmente capisco la finalità ultima di questi scontri e la relativa copertura mediatica ricercata. Il movimento contro la Gelmini non si può uccidere, poiché si tratta della riforma scolastica più controversa e criticata, forse, della storia repubblicana. Come uccidere un corteo che unisce docenti e studenti, intellettuali e genitori, Università e Politecnico? Semplicemente colpendo direttamente la sola grande forza di un corteo: il numero. Ecco allora che l'ennesimo "papi" della Nazione consiglia ai genitori di tenere i figli a casa, non farli uscire per urlare i loro diritti, le loro richieste, le loro idee, perchè potrebbero farsi male in uno dei numerosi scontri con le forze dell'ordine. Scontri causati da facinorosi violenti che vanno contro la Santità Statale, contro le giustissime idee del Sommo Premier e della Sua Corte, che si scagliano anche contro un'opposizione ridicola, incapace di portare innovazione e concretezza nel mondo politico, un'opposizione che si preoccupa delle proprie poltrone e non propone nulla di nuovo se non critiche che si disperdono nel vento, prive di reale consistenza, incapace di creare alternative costruttive ma professionista nel calpestare i piedi alle nuove leve. Un'opposizione che si è dovuta appoggiare all'ambizione di un ex-missino per riuscire a portare avanti una mozione di sfiducia. Un'opposizione che perde i pezzi quando dovrebbe essere compatta, che non ha il potere di esprimere liberamente le proprie idee per una retorica rossa che difficilmente si scrollerà mai di dosso.

Mentre questa opposizione pensa a come non opporsi, ecco che il Senatore Maurizio Gasparri è libero di invocare gli arresti preventivi e, successivamente, di consigliare ai genitori di togliere ai propri figli la voglia di lottare, di scendere in piazza, perché potrebbero farsi male.

In una parola: ITALIA.

Flavio

domenica 19 dicembre 2010

FINO A PROVA CONTRARIA


Si parla di arresti preventivi, al fine di evitare nuove giornate come il 14 Dicembre.
Io sono contro i violenti e le violenze inutili di chi non cerca nessuna risposta ma vuole solo il caos. Sono contro le frange estremiste, di qualsiasi colore, che usano la violenza per imporre i propri ideali, i quali son sempre ipocritamente affiancati alla parola "Libertà". Tuttavia dico NO agli arresti preventivi. Ecco i miei perchè.

Nessuno può essere accusato di nulla senza prove reali e concrete dell'illecito.
Nessuno può essere ammanettato in base a semplici sospetti.
Esiste una Carta, la NOSTRA Costituzione (ancora lei), che non permette arresti preventivi senza la presenza di prove (ancora loro) concrete e reali.
Non vi è una dittatura, sebbene le basi si stiano formando senza distinzione di colore.
L'Italia è un Paese fondato sul lavoro, non sulla repressione preventiva.

Per queste e altre ragioni, vorrei ricordare ai leader della maggioranza che la loro proposta di arresti preventivi va contro ogni regola di un Paese che osa definirsi civile.

Oggi sono gli scontri di Roma, domani saranno le parole di un blogger, dopodomani saranno le idee del Popolo.
No, io non ci sto!

Flavio

mercoledì 15 dicembre 2010

DANNATA LETTERA B


Berlusconi e Black Bloc. Triste giornata il 14 dicembre per gli amanti della Democrazia.

Andiamo con ordine.

Capitolo Fiducia.
Il Senato della Repubblica, come da copione, ha votato contro la mozione di sfiducia del Governo e altrettanto ha fatto (quasi) a sorpresa la Camera dei Deputati. Dico quasi poichè la votazione, da perfetto Paese delle Banane marce, è stata sporcata da quei falchi tiratori che invece di usare le ali, hanno preferito restare ben attaccati alla propria poltrona.
Ieri si è visto il più lampante esempio dell'ipocrisia della politica italiana, della sporcizia di quel mondo malato che nulla conosce della Nazione che cerca di guidare. I deputati e i senatori di Futuro e Libertà, facenti parte di un movimento nato in aperta critica alla gestione totalitarista del PDL da parte del sommo Silvio, hanno capito che, in caso di elezioni anticipate, le loro poltrone non sarebbero state più così sicure. Risultato: dietrofront! Meglio succubi ma comodamente seduti a Montecitorio o Palazzo Madama, che senza nulla, relegati ad ex-parlamentari e privati di ogni beneficio.
L'Italia deve ricordare per sempre il 14 Dicembre come il giorno in cui si è definitivamente abbandonata alla corruzione ed al malgoverno.
Se ieri fosse caduto il Governo, non sarebbe cambiato pressochè nulla nella mente dei politici, perchè l'opposizione sponda PD non è stata in grado di reggere un Governo-Ombra, come avrebbe potuto tenerne insieme uno reale?
Una cosa sola, enorme sarebbe successa: il popolo avrebbe osservato una giornata all'insegna della coerenza, del rispetto delle proprie idee, del voler mettere il Paese davanti alla poltrona. Purtroppo le poltrone saranno sempre in prima fila e la deriva continuerà fino all'affondamento completo della Nave-Italia. Sarebbe stato un primo passo verso un'altra politica, successivamente ci si sarebbe aspettato quello del cambio della dirigenza, altamente incompetente, del Partito Democratico, un cambio di vertice netto, finalizzato a cancellare per sempre il volto vecchio e irritante di una politica vecchia e finita. Quando capiranno che è inutile cambiare nome ad un partito, se le facce rimangono sempre le stesse?

Capitolo Black Bloc.
Non ho più parole per descrivere questi imbecilli schiavi dei giochi dei potenti.
Casualmente, ogni volta che c'è una manifestazione per motivi validi e sacrosanti compaiono questi stupidi, che con le loro azioni focalizzano l'attenzione dei media sui danni e sulle violenze, distogliendo gli occhi dell'opinione pubblica dai perchè della manifestazione.
Non ho dubbi che la "manovalanza" sia composta da giovani veramente convinti che il caos sia la sola risposta allo schifo della società attuale. La mia convinzione è che i capi di questo, chiamiamolo così, movimento siano sui libri paga dei potenti. Non è possibile spiegare altrimenti la loro presenza in ogni manifestazione pacifica che si tiene nel mondo a difesa di ideali sacrosanti ed inviolabili.
Sono stanco di vedere le lotte studentesche, come quelle di Londra e di Roma, rovinate da dementi incapucciati che pensano di risolvere tutto spaccando vetrine, non accorgendosi che fanno solo il gioco di quei Governi che, filmandoli, toglie ogni legittimità alle richieste dei manifestanti pacifici. Sono stanco di vedere un movimento come quello No-Global, che difende ideali opinabili, ma in ottima fede, accostato a queste frange violente di ignoranti e nullafacenti.
Sono stanco dei Black Bloc e della loro corruzione morale e materiale. Ultimo capitolo di un mondo corroto e marcio.

mercoledì 8 dicembre 2010

NOTIZIE DAL TERZO MONDO ITALIA



Non racconto nulla di nuovo ed è questo il dramma.
Mercoledì 8 Dicembre, ore 15.56, stazione ferroviaria di Torino Lingotto. Immagino di essere un turista qualsiasi con un certo "bisognino" impellente. Mi reco verso i bagni e noto con enorme piacere che sono gratuiti, automatizzati e di quelli autodisinfettanti. Schiaccio con decisione il tasto di apertura e aspetto con ansia il momento di godermi l'attimo della, chiamiamola così, liberazione.

SORPRESA!

Lo spettacolo che si presenta innanzi ai miei occhi è di quelli raccapriccianti, cui noi cittadini italiani siamo abituati pensando ai bagni delle stazioni ferroviarie. Il WC stracolmo di urina di chissà quante persone, bisogna liberarsi da lontano, poichè gli schizzi miscelati potrebbero finire sui nostri vestiti. Lo sdegno è superiore persino alla necessità che porta alla rassegnazione.

Si parla tanto di turismo, di civiltà, pulizia e poi questa è l'immagine, magari la prima, che diamo ai turisti della nostra Città? Soprattutto, è questa la civiltà che meritiamo?

Flavio

IN SOLIDARIETÀ A JULIAN ASSANGE


Scrivo con spirito di solidarietà verso Julian Assange, difensore della Libertà di Stampa e di Espressione, incubo dei governi, uomo con la sola colpa di informare la popolazione mondiale su ciò che accade.
Le rivelazioni di Wikileaks non sono scoop particolari, non tutti almeno, ma danno fondamento documentato alle voci, a ciò che già si sapeva, ma che finora non trovava prove certe. Ha dato "voce alle voci".
Il Potere non lo può sopportare.

Il Ministro Frattini ha dichiarato la sua felicità per l'arresto di Assange, poichè è stata imprigionata una persona che ha messo a rischio la Sicurezza Internazionale. Penso sinceramente che abbia semplicemente messo a rischio la sicurezza dei giochini con i quali questi potenti manipolano le nostre vite e le indirizzano dove meglio desiderano. Trovo ridicole le accuse di stupro, casualmente giunte quando Assange è salito agli onori della cronaca per la sua azione di informazione. Trovo ridicolo che la Svezia si presti ai giochetti statunitensi, come trovo indegno che si esulti per l'arresto di un uomo che ha fatto della Libertà di Informazione il suo cavallo di battaglia.

Vale veramente poco il mio sostegno di cittadino comune, perchè non posso aiutarlo concretamente, ma spero che ognuno di noi si senta un po' Julian Assange, che ognuno di noi veda in quell'uomo dietro le sbarre un po' di se stesso, un po' della sua cosiddetta libertà imprigionata, zittita, umiliata, denigrata. Spero che ognuno di noi voglia reagire a questa situazione, alzando la voce, facendo qualche piccolo o grande gesto, finalizzato a dimostrare il dissenso e la rabbia per l'arresto di Julian Assange.

Flavio

martedì 23 novembre 2010

AUSCHWITZ


Il viaggio in Polonia, inevitabilmente doveva arrivare a questo punto. Al lavoro che "rende liberi". Non e` possibile descrivere le emozioni, i pensieri, le riflessioni, gli orrori che attraversano la mente mentre la guida parla di quegli anni bui.


Quello che colpisce e` la metodicita` di cio` che e` successo, la freddezza della "Soluzione Finale" o sterminio di un'intera generazione, per chiamarla con il suo vero nome. Si, ci sono stati e sempre ci saranno orrori e campi di concentramento, quali gulag e simili, ma meticolosi, con un "fine" come quelli tedeschi penso che mai si son visti prima e mai si vedranno successivamente. Almeno spero. Uno sterminio incondizionato, che va oltre il "problema ebraico". Uno sterminio finalizzato alla ricerca scientifica (esperimenti di castrazione, test di medicine), a quella militare (Esperimentio alla resistenza al caldo e al freddo) e sociale (l'annullamento della persona).

Questo e` cio` che non deve piu` accadere che la crudelta`, impossibile da estirpare dall'animo umano, non diventi nuovamente perfezione di questa natura oscura che ogni uomo ha dentro di se.


La guida, in un ottimo italiano, ha saputo descrivere cio` che fu la quotidianita` di quel luogo: dagli interminabili appelli (il piu` lungo di 19 ore consecutive) da svolgere in piedi, immobili e in silenzio, alle torture gratuite cui erano sottoposti i prigionieri; dalla crudelta` dei kapo`, all'inimmaginabile stato di degrado delle capanne, dove vi erano fino a 500 persone ammassate, dove i letti erano condivisi fino allo stremo della capienza e a volte crollavano sotto il peso dei corpi.

Una sottile soddisfazione e` arrivata quando la guida ha spiegato che davanti al comando del campo, e` stato impiccato il suo primo comandante, Hesse.

Poca cosa, tuttavia, rispetto agli orrori che si son perpetrati in quel luogo.


Flavio

giovedì 18 novembre 2010

PARLIAMO DI LAVORO


Si fa presto a parlare di programmi politici sul lavoro, di soluzioni, di proposte. Quali sono le vere proposte, quelle ufficiali che delineano l'azione dei partiti?

Ho voluto indagare un pochino e visitare i siti dei partiti definiti "maggiori".
Ecco cosa è saltato fuori. Con relativa critica.

PD: Più occupazione con investimenti e nuove politiche industriali. Taglio Irap per assunzione a tempo indeterminato di giovani donne

Critica di RADIO BACCANO: i soldi di questi “investimenti” dove si trovano? Quali sono queste “nuove politiche industriali”? Il taglio dell’Irap per assunzione a tempo indeterminato di giovani donne, come tutela le stesse in materia di stipendio? Perché solo le giovani donne? Per i giovani uomini si prospetta un precariato a vita? Cosa si intende per “giovane”? Programma poco chiaro.

PDL: l’obiettivo è rilanciare concorrenza e sviluppo senza privilegi di settore, ampliare le opportunità di lavoro, sostenere la mobilità, tutelare l’utilità pubblica delle reti infrastrutturali, nel quadro di regole chiare contro monopoli e posizioni dominanti. Norme e regolamenti pubblici che aprano la strada ai mercati tracciandone la cornice, e non dettandone gli indirizzi e sostituendone l’iniziativa con gli interventi di Stato; norme e regolamenti pubblici che attivino la mobilità sociale per stimolare l’utilizzo delle energie umane potenziali, moltiplicare le opportunità e sfuggire al precariato; separazione della proprietà e della gestione delle grandi reti infrastrutturali, inquadrata in un sistema di controlli e di contendibilità diffusi, garantiti soprattutto dalla supervisione di forti Autorità Indipendenti che diano norme generali e regolino i prezzi nei vari ambiti lasciando ampi spazi all’inventiva dell’operatore; apertura immediata delle nuove imprese; licenziamento libero, connesso ad una consistente tassazione per sostenere la mobilità del lavoratore; sistemi di collocamento collegati in rete su tutto il territorio nazionale, per facilitare l’incontro domanda-offerta di lavoratori; sensibili sgravi fiscali sulle assunzioni; ammortizzatori sociali (con indennità di disoccupazione parzialmente finanziata con la tassa sul licenziamento libero) connessi al seguire corsi di formazione professionale e all’accettare nuove offerte di lavoro; riqualificazione delle competenze degli ordini professionali in chiave non corporativa; destinare una parte più ampia possibile delle frequenze, che la Difesa ha liberato, all’utilizzo della tecnologia WiMax per garantire a tutti i cittadini l’accesso a basso costo ai sistemi di comunicazione avanzata; ripensamento profondo della funzione di un servizio pubblico radiotelevisivo, che punti sulla qualità e sul ruolo educativo, sottraendosi alla logica delle tv commerciali a spese dei contribuenti. [Programma elettorale 2008]

Critica di RADIO BACCANO: Le cosiddette “forti Autorità Indipendenti” da chi sarebbero monitorate? Chi decide quali Autorità Indipendenti sono adatte a tale compito? Il “licenziamento libero, connesso ad una consistente tassazione per sostenere la mobilità del lavoratore” non deruba il lavoratore stesso del suo elementare diritto di svolgere il proprio lavoro senza pressioni o minacce particolari da parte del datore di lavoro, pena il licenziamento? I sistemi di collocamento in rete dovrebbero essere indipendenti e non, come ora, gestiti quasi nella totalità da Agenzie Interinali. Gli sgravi fiscali sulle assunzioni dovrebbero essere per le sole a tempo indeterminato.

FUTURO E LIBERTÀ: Un’Italia che rimetta in moto lo sviluppo economico puntando sulle imprese, sui giovani e sulle donne, sull’economia verde, sullo sviluppo della rete, un’Italia che produca più ricchezza e garantisca una maggiore qualità della vita.

Critica di RADIO BACCANO: belle parole, ma in quanto a proposte siamo fermi alla mera retorica.


LEGA NORD: http://www.leganord.org/elezioni/2008/lega/default.asp Non si trovano programmi sul lavoro.

Critica di RADIO BACCANO: sarebbe bene pensare di far conoscere agli elettori anche il programma sul lavoro

ITALIA DEI VALORI: Prevedere il ricorso generalizzato ai contratti di solidarietà. Raddoppiare la cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane. Disporre ammortizzatori sociali a favore di tutti coloro che ne sono privi a partire dai precari.Abbattere il costo del lavoro per favorire le assunzioni a tempo indeterminato. Stabilire un salario minimo d’ingresso per i giovani pari ad almeno 1.000 euro al mese. Prevedere la copertura dei periodi di assenza per maternità, malattia e infortunio per le partite Iva con un reddito inferiore a 20.000 euro l’anno. 20% di aliquota minima fiscale su stipendi, pensioni e bassi redditi. 20% di tassazione sulle rendite finanziarie, immobiliari esclusi i titoli di Stato. 20% di aumento stipendi e pensioni minime nei prossimi 3 anni. Detassare la tredicesima mensilità per gli anni 2010. Fissare un tetto massimo per le retribuzioni dei manager di banche, di aziende pubbliche e di aziende che ricevono aiuti di Stato. Ripristinare tutte le norme approvate dal governo Prodi in tema di sicurezza sul lavoro

Critica di RADIO BACCANO: Per raddoppiare la cassa integrazione ordinaria, in questo periodo, dove si andrebbero a cercare i fondi necessari? Abbattere il “Costo del lavoro” significa abbattere i salari, il costo delle materie prime o gli investimenti in fatto di sicurezza e manutenzione. Tutte cose improponibili in Italia. Stabilire un salario minimo di 1000 euro al mese è un’ottima idea che, tuttavia, si scontra con l’attuale realtà industriale italiana. Perché ciò fosse possibile, bisognerebbe fissare un tetto massimo anche alle aziende private per quanto concerne i salari dei dirigenti e dei quadri. “Prevedere la copertura dei periodi di assenza per maternità, malattia e infortunio per le partite Iva con un reddito inferiore a 20.000 euro l’anno”, significa spendere un sacco di soldi in materia di previdenza sociale e simili. Dove si trovano questi soldi?Detassare la tredicesima per l’anno 2010 sa tanto di manovra meramente e pateticamente elettorale.

Unione Di Centro: http://www.udc-italia.it/ non vi è programma

Critica di RADIO BACCANO: vedi Lega Nord


Flavio

QUANDO L'OPPOSIZIONE ARRIVA DALLA MAGGIORANZA... BUONANOTTE PD!!!


Gianfranco Fini e Umberto Bossi hanno in comune una cosa. Non mi riferisco certo al fatto di aver preso parte al medesimo Governo, ma di averne fatto cadere uno a testa (a meno di improbabili ribaltoni). Entrambi di Berlusconi.
Siamo di fronte alla più spietata opposizione al Governo, la sua forma più dura, quella che porta alla caduta del Premier. Peccato che arrivi da alleati, o presunti tali, mai dalla parte più logica, l'Opposizione vera e propria.
Un'opposizione capace di far cadere un Governo-ombra, incapace di trovare vie comuni al suo interno se non la trita ritrita canzoncina dell'antiberlusconismo che non porta da nessuna parte, come ci ha insegnato la parentesi prodiana, ricordata più per l'orribile indulto che per altro.
Un'opposizione che obietta a Maroni di fare arresti "politici" dei mafiosi, ma incapace di spiegare le ragioni per le quali questi arresti non ci sono stati prima, nel periodo prodiano. Un'opposizione che continua a dire che così non si può andare avanti, ma che non spiega cosa intenda fare per cambiare. Un'opposizione che va in televisione a elencare i "valori della sinistra" ma che non si rende conto che gli stessi valori sono traditi già in partenza alle voci "Stipendio da parlamentare" e "Vitalizio per gli ex parlamentari". Senza contare le innumerevoli ipocrisie di cui i cosiddetti uomini di sinistra sono colpevoli.
Un'opposizione che non riesce a pronunciarsi contro una figura ripugnante quale Carlo Giuliani, perchè rischierebbe di perdere i voti di quella parte di elettori che pensa che si possa essere pacifisti con un passamontagna e un estintore in mano.
Un'opposizione che deve fare gli occhi dolci a Fini (pupillo di Almirante, non dimentichiamolo) e alla sua ambizione politica per essere credibile, per cercare di convincere gli italiani che qualcosa si può fare davvero, una volta esaurito l'entusiasmo per un'eventuale caduta del sommo Silvio.

In parole concrete: Un'opposizione che vive dell'opposizione in seno alla maggioranza, come può pensare di essere in grado di guidare un Paese?

mercoledì 17 novembre 2010

MI VERGOGNO


Io mi vergogno degli ultrà che fischiano e fanno i versi a Balotelli.

Io mi vergogno di far parte di una Nazione che da ancora risalto alle parole di un mentecatto come Fabrizio Corona.

Io mi vergogno dei politici che pensano alle case degli altri e non si accorgono che la gente non arriva a fine mese.

Io mi vergogno che ci sia gente che disprezza chi difende l'ordine pubblico.

Io mi vergogno che si elevi ad eroe della Patria un delinquente come Carlo Giuliani.

Io mi vergogno che le stragi in Italia, per la magistratura, abbiano solo vittime e mai esecutori o mandanti.

Io mi vergogno che la stoltezza del mio popolo faccia si che il patrimonio artistico stia crollando sotto i colpi del tempo.

Io mi vergogno che gran parte del Paese è governato dalle mafie, qualunque nome esse abbiano.

Io mi vergogno che un ragazzo che ha scritto sulla Camorra sia costretto a vivere sotto scorta.

Io mi vergogno che questo ragazzo sia disprezzato da molti cittadini italiani perchè ha attaccato il Premier e la Cricca.

Io mi vergogno che nel mio Paese si stia pensando di limitare la libertà di espressione.

Io mi vergogno che le famiglie non possano andare a vedere una partita di calcio per la paura di risse tra pseudo-tifosi.

Io mi vergogno del fatto che già nel 2010 esista chi nega la Shoah, i gulag e le foibe.

Io mi vergogno del fatto che ragazzini viziati che frequentano i centri sociali pensino di conoscere la realtà che li circonda, mentre conoscono solo la merda che vivono.

Io mi vergogno del fatto che le nostre donne non possano andare in giro sicure, ma con la paura di un delinquente, immigrato o italiano, che le violenti.

Io mi vergogno di avere in olitica il figlio di un Senatùr, bocciato tre volte alla Maturità, che ha uno stipendio da Assessore Regionale, mentre molti laureati sono dentro ad un call center o viaggiano nella precarietà più svariata.

Non mi vergogno di essere Italiano. Mi vergogno di questa Italia.

Flavio

lunedì 15 novembre 2010

IL FUMO UCCIDE?... IL CASO "YESMOKE"


Tutti i fumatori avranno ben presente quella scritta su ogni pacchetto di sigarette, che ricorda loro quanto si stiano facendo del male inalando il misto di sostanze presenti nelle sigarette. Molto bene, quindi qualcuno mi deve spiegare una cosa banale: perchè si è quasi alla battaglia sindacale con le leggi dello Stato al fine di salvare una fabbrica di sigarette, la YESMOKE, sull'orlo della rovina a causa delle norme sul prezzo minimo?

Ricapitoliamo.

Leggo sul sito della Cronaca di Torino de La Stampa un interessante articolo riguardante la fabbrica di sigarette Yesmoke, la quale si lamenta del fatto che il prezzo minimo imposto alle sigarette dalle leggi italiane danneggia irrimediabilmente le piccole imprese del tabacco, favorendo le multinazionali, le quali possono permettersi un guadagno maggiore grazie al nome prestigioso che, a parità di prezzo, gioca un ruolo fondamentale nei criteri di scelta dei consumatori.
Lamentele sacrosante, a mio avviso, se non fosse che si sta parlando di sigarette, ovvero di quelle macchine di morte che ogni anno (a quanto ci dicono) uccidono migliaia di persone con malattie tumorali ai polmoni. Come interpretare le parole di Antonio Serlenga, sindacalista Cisl, il quale chiede ai vertici regionali come sia possibile che "un'azienda non in crisi, che ha ampi margini di crescita e di aumento dei livelli occupazionali, non venga messa in condizione di lavorare a causa di incomprensibili scelte politiche, nonostante gli investimenti per diversi milioni di euro".
E come spiegare alle famiglie italiane la proposta dei titolari, i fratelli Messina, che stando all'articolo, avrebbero consigliato di aumentare le accise per diminuire il prezzo minimo?

Nel mio piccolo, farei delle osservazioni
Sappiamo bene che le leggi sul prezzo minimo possono dare vantaggi tendenti al monopolio alle grandi produttrici multinazionali, ma è anche vero che questi prezzi alti, svantaggiano l'acquisto delle sigarette o almeno ci provano. Certo, i guadagni per lo Stato sono evidenti e sicuramente un fumatore incallito non smetterà di fumare nemmeno quando i prezzi raggiungeranno i dieci euro al pacchetto. Tuttavia sono ottimista sul fatto che i più giovani tentenneranno nell'acquisto dei loro primi pacchetti, leggendo i prezzi, o perlomeno un giorno arriveranno al punto da non poterselo permettere. Non so davvero se questo potrà mai essere possibile vedendo le numerose cicche ai bordi delle strade e le fumarole nei locali notturni. Io stesso fumo, anche se il tabacco da rollare costa meno e dura di più, in proporzione.
In definitiva, non credo che incentivare una fabbrica di sigarette sia uno dei problemi da porre all'interesse della politica. Il fumo uccide e danneggia gravemente te e chi ti sta intorno, continuano a ripeterci, perchè con le nostre tasse dovremmo pagare gli aiuti ad una fabbrica di morte? Forse un fumo tricolore rende meno amara la malattia?

Flavio

venerdì 12 novembre 2010

PREMIER E GUERRE CIVILI


“Se questi faranno il governo tecnico, noi gli scateneremo contro la guerra civile! Avranno una reazione come nemmeno si immaginano” (Da "La Stampa" del 12/11/2010, pag.5). Parole forti, dure, degne di un uomo con il potere assoluto in mano che non ha nessuna intenzione di lasciare le redini a chichessia. Peccato che a pronunciarle sia stato il Premier di una Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida.

L’incognita su possibili elezioni fa parte del gioco, ma sembra che a questo Premier di questa Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida poco importi. Lui ha il potere e non ci pensa minimamente all’eventualità di una caduta. Lui è l’Imperatore e come tale tutti lo devono accettare.

No, Premier di una Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida, lei è una figura istituzionale di una Nazione Democratica, che ha una Costituzione, che ha un Popolo Sovrano, con delle leggi che devono rispettare. Lei è cittadino di questo Stato, di questa Nazione e il fatto che al momento ne sia a capo quale Premier di una Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida, non fa di lei una persona con il potere di minacciare il popolo con una “Guerra Civile”, che riporta la memoria a quei drammatici anni conclusisi con la fine del peggior conflitto della storia. Sono parole, irresponsabili, criminali, pericolose.

Personalmente mi ritengo una persona moderata, capace di trovare del buono anche in persone che insultano il mio amato Tricolore (persone che lei conosce bene caro Premier di una Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida). Ora questa uscita, una delle tante dissenate che sta facendo, ma la più terrificante, mi porta a pensare una cosa orribile: chiunque ma non questo Premier di una Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida.

Flavio

giovedì 11 novembre 2010

GUARDATE! UNO SCANDALO! NON VOLTATEVI!!!


Ci voleva. Ecco cosa risolverà i problemi del patrimonio artistico italiano: sapere che l'1 Novembre 2007, durante l'allora Governo Prodi, vi fu un altro crollo del nostro tesoro storico, precisamente delle Mura Aureliane a Roma nel tratto di viale Pretoriano vicino alla Caritas. La notizia di fondo riguarda il fatto che allora non si chiesero le dimissioni di Francesco Rutelli, Ministro dei Beni Culturali, mentre ora si spinge per la crocefissione politica e pubblica di Sandro Bondi.

Come si può fare per far capire a questi avvoltoi della politica di casa nostra che non ci interessa nulla delle dimissioni di questo o quel Ministro, perchè i danni sono un fenomeno che si protrae negli anni, nei decenni e non da quando il buon Bondi si è insediato sulla poltrona? Bisognerebbe chiedere il patibolo (in senso figurato, ovviamente) per chiunque si è reso partecipe di quello scempio, ultimo tra la moltitudine di scempi cui questa generazione di politici ci ha abituato. Non ci interessano le (presunte) case di Fini a Montecarlo, nè le (presunte) case di Berlusconi, perchè la maggior arte degli italiani non riesce ad arrivare a fine mese o fatica per pagare la rata del mutuo o l'affitto. Ci sono famiglie che non possono pagare gli studi ai figli, costringendo questi possibili talenti a trovare un lavoro per "mandare avanti la baracca". Lasciamo perdere il fatto che poi magari accendendo la televisione vedono un "Trota" a caso guadagnare uno stipendio da assessore.

Se solo questa generazione politica avesse il coraggio di alzarsi dalla poltrona, allungare il naso fuori dai palazzi e guardare il popolo, si renderebbe conto che si sta sbagliando tutto. La domanda è: questa generazione politica è davvero interessata a conoscere la reale situazione degli italiani? Meglio distrarre il popolino con scandali sui rifiuti, scandali sui crolli, scandali sulle abitudini sessuali, scandali sulle case all'estero. Scandali, scandali e scandali. Puntare il dito dalla parte opposta al problema, sperando che nessuno si volti a guardare nella direzione giusta, del baratro.

Siamo in Italia, ancora una volta.

Flavio

martedì 9 novembre 2010

IL "POVERO" CALIFFANO


Sono troppo adirato per permettermi un'introduzione decente.
Pare che Franco Califfano abbia intenzione di avvalersi della Legge n°440 dell'8 Agosto 1985, la cosiddetta Legge Bacchelli, che prevede un vitalizio a quei cittadini che si son distinti nel mondo della cultura, dello spettacolo, dell'arte e dello sport ma che versano in situazioni di indigenza.

Come è possibile che un cantautore del calibro di Franco Califfano si trovi in tale situazione, dopo aver guadagnato svariati miliardi dalla sua attività? Ho cercato in giro per la Rete e non ho trovato particolari risposte, ma ho avuto una sconcertante rivelazione: leggo sul sito www.ansa.it che "I circa DIECIMILA euro a semestre corrisposti dalla SIAE, non gli bastano più" trovandosi un affitto da pagare e non essendo più autosufficiente.
Se la matematica non mi tradisce, DIECIMILA euro a semestre corrispondono a MILLESEICENTO euro al mese.

Ora vorrei dire questo al signor Califfano:
  1. Lei è a conoscenza di persone che non sono autosufficienti e prendono meno della metà della sua pensione dorata?
  2. Lei è a conoscenza del fatto che queste persone hanno magari lavorato una vita portando avanti le sorti di questo Paese molto più di lei, ma che lo Stato riconosce in lei un personaggio che ha fatto bene all'Italia?
  3. Lei è a conoscenza del fatto che potrebbe vivere benissimo con MILLESEICENTO euro al mese, dato che molte persone e famiglie vivono con la metà e, a volte meno, di ciò che lei guadagna stando seduto su una sedia?
  4. Lei vuole spiegare al popolo italiano, che presto si troverà a pagarle un vitalizio, come diavolo ha sperperato i miliardi guadagnati in carriera?
  5. Lei è a conoscenza del fatto che milioni di giovani e meno giovani non arrivano a fine mese perchè guadagnano meno della metà del suo vitalizio SIAE?
  6. Lei è a conoscenza del fatto che esistono case con affitti più bassi e stili di vita che le permetterebbero di arrivare tranquillamente a fine mese grazie ai MILLESEICENTO euro al mese che guadagna senza fare nulla?
Ci sarebbero altre domande da porre al signor Califfano, ma rischierei di essere davvero troppo volgare e arriverei a parlare di cose delle quali, effettivamente non ho sicurezza (donne, automobili e vari altri "beni" che potrebbero averlo aiutato a dilapidare il patrimonio).
Al senatore Pdl Domenico Gramazio, che presenterà la domanda di sussidio al Ministro Bondi, invece vorrei far presente che ci sono milioni di italiani che attendono sussidi e che ogni giorno mandano avanti questo Paese anche se non si tratta di qualche "poeta che ha scritto alcune delle più belle canzoni della musica italiana".

Sono troppo adirato anche per scrivere una buona conclusione.
Buona giornata Popolo Italiano che vive con meno di MILLESEICENTO euro al mese.

Flavio

lunedì 8 novembre 2010

QUANDO LA RIBELLIONE E' IN UN BACIO


"Signore, basterebbe un fulmine, adesso!". Questo deve aver pensato il povero Benedetto XVI quando, avviandosi verso la Sagrada Familia per la consacrazione, ha visto diverse coppie omosessuali baciarsi al suo passaggio. O forse no, semplicemente li ha ignorati, essendo lontani i "bei tempi" di Torquemada, durante i quali sarebbero stati accesi diversi falò umani.

Personalmente ho visto la più bella delle contestazioni: nessuno slogan, nessuna violenza. Solo Amore. Un bacio, decine di baci tra persone innamorate, o semplicemente desiderose di urlare a quell'uomo (Perchè questo è Joseph Ratzinger) "Noi siamo dalla parte dell'Amore!!!". Come quella persona che tanti anni fa giunse su questa Terra predicando il medesimo messaggio di Amore, che il buon Joseph dovrebbe conoscere molto bene, trattandosi di quel Yehoshua ben Yosif in cui dice di credere e per il quale tanti orrori son stati commessi (e sarebbero ancora, chi lo sa, se solo fosse permesso) dalla Chiesa.
Non voglio infangare questo discorso con concetti anticlericali, ma riflettere su come l'Amore racchiuso in un bacio sia stato capace di urlare più di mille parole o bombe.

Forse sarebbe da intraprendere un confronto, una mediazione su cosa voglia dire amare, visto che questa Chiesa, la quale si professa "dalla parte dell'Amore", discrimina chi non lo intende come essa pretende. Forse sarebbero da togliere i confini a questo Amore, che per sua stessa natura, confini non può avere.

Flavio

venerdì 29 ottobre 2010

LETTERA APERTA AD UNA PERSONA DI BUON CUORE


Caro Premier,
Sono rimasto profondamente colpito dal buoncuore dimostrato per liberare la giovane Ruby dalla prigione, dopo essere stata accusata di furto aggravato per 3000 euro.
Dato che la capisco, so bene quanto sia bello aiutare le persone in difficoltà. Per questo, caro Premier, le chiederei di mettere una buona parola per me alla mia banca quando vado in rosso, per i miei amici che non riescono a trovare un lavoro decente e retribuito in maniera dignitosa, per tutti quei ragazzi che vedono il figlio del suo amico Bossi, capra scolastica tre volte bocciato alla maturità, guadagnare un mucchio di soldi da assessore e guardano alla loro laurea e ai loro lavori interinali. Le chiedo inoltre di aiutare i milioni di anziani costretti a vivere con 500 euro di pensione al mese o poco più oppure quei bambini che non possono essere curati perchè i loro genitori si affidano ad una sanità che non riesce a garantire cure adeguate ed il privato è fuori da ogni possibilità.
Vorrei che lei aiutasse con la sua magnanimità tutti quegli imprenditori ridotti sul lastrico dal suo Tremonti e dalla sua arma Equitalia, mi piacerebbe pensare che se un giorno le sue leggi mi incrimineranno perchè parlo male di lei o dei suoi amici, lei si adopererà per aiutarmi, ma visto che lei è una così brava persona, sicuramente non si sognerà di mettermi un bavaglio.
Ci sono tante altre cose che lei può fare per far capire a tutti quelli che non le credono che lei è davvero una brava persona che ama aiutare la gente in difficoltà e non solo le ragazzine e le veline che visitano le stanze di Arcore o della Sardegna.
Non ho dubbi che lei accoglierà le mie richieste, essendo lei una persona di buon cuore.

Con affetto,
Flavio

giovedì 28 ottobre 2010

SCHIFO ITALIANO


E' possibile vergognarsi del proprio Paese e chiedersi se vale la pena lavorare e rischiare la vita per questo Stato? Leggendo la rubrica "Specchio dei Tempi" su La Stampa di oggi 28 Ottobre, si.

Un lettore scrive:
«Al mio rientro dall’Afghanistan una delle prime cose che mi ero ripromesso di fare era quella di porre dei fiori sulle tombe dei miei giovani colleghi morti durante l’ultima missione, pertanto in compagnia di mia moglie ho affrontato questo lungo viaggio verso il Sud. Prima tappa Bitetto, in provincia di Bari, paese natale di Luigi Pascazio, poi Foggia città dove viveva Francesco Positano e, ultima sosta rientrando verso il Nord, Cisterna di Latina, città dove vive la vedova del Serg. Magg. Ramadù.
«Sapevo ed ero consapevole che avrei trovato famiglie distrutte dal dolore, genitori e giovani vedove ai quali era difficile dare loro conforto. Ho trovato in tutti loro lo strazio devastante ma anche tanta rabbia. Rabbia per ciò che il destino malvagio aveva portato loro via, ma tanta rabbia verso tutte quelle persone che nei giorni dei tragici eventi aveva promesso loro di non abbandonarli e che invece dopo solo pochi mesi non ricordavano nulla di quelle promesse. Ed ecco quindi che scopro che dopo questi mesi abbiamo genitori e giovani vedove che non possono piangere su una tomba i loro cari, sia il giovane Luigi che Massimiliano sono sepolti in tombe provvisorie addirittura cedute in prestito da conoscenti o parenti. Scopro che lo Stato non ha versato ancora nessun indennizzo e che le assicurazioni in alcuni casi ancora non hanno pagato nulla alle famiglie e addirittura che per poter ottenere un posto di lavoro rispondono con toni burocratici che i posti riservati a chi ha vissuto queste tragedie sono pochi, e che pertanto non si è in grado di soddisfare la loro richiesta. Tutto ciò è assurdo, dove sono finiti quei politici che in quei giorni amavano rilasciare interviste e promesse?».

Non aggiungo altro.

Flavio

mercoledì 27 ottobre 2010

ORRORI CINESI: DENG SENSHAN


Questa è la storia di Deng Senshan, quattordicenne cinese "malato" di Internet.
Deng, un ragazzo come tanti, ma che ad un certo punto della sua vita ha scoperto Internet e le mille cose che si possono fare con un computer. Le ore passate davanti al pc, poco a poco si sono moltiplicate e la vita del ragazzo è cambiata di conseguenza: irritabilità, scarsi risultati scolastici, salute in decadenza.
I genitori di Deng, vedendo che il figlio era diventato un tossico della tecnologia, decisero di portarlo in un centro specializzato nella cura di questo tipo di problemi. Quello che i loro genitori non potevano sapere è che questi centri sono dei veri lager odierni, gentilmente approvati dallo Stato cinese, i quali usano terapie come elettroshock e antidepressivi massicci, uniti ad una ginnastica massacrante che toglie ogni energia ai "pazienti.
No, non potevano saperlo, come non avrebbero mai potuto immaginare che quattordici (14!!!) ore dopo l'ingresso del loro unico figlio (Ricordo che in Cina c'è il controllo delle nascite) in questo centro, non lo avrebbero più rivisto. Deng venne costretto a effettuare diversi giri di corsa intorno ad un campo da basket e quando, sfiancato, cadde a terra venne bastonato e percosso con una sedia di plastica. Sanguinante, venne depositato sul suo letto, dal quale non si alzò più.

Questa è la Cina. L'ennesimo volto disumano e sprezzante della vita di quella nazione (n volutamente minuscola) che si appresta a diventare leader mondiale e sulla quale tutto il mondo (economico e non) fa affidamento.

Flavio

HELP, WE NEED SOMEBODY!


Eccomi ritornato da Londra, la città che amo di più dopo la mia Torino.
Non so esattamente cosa mi rapisca di questa capitale europea, forse il suo essere il centro di tutto, la sua completezza, il non avere barriere o nasconderle molto bene, fatto sta che questa città la adoro.
Questa volta, tuttavia, ho qualcosa in più da raccontare, su cui meditare, ovvero le parole che mi sono state dette da un mio caro amico che a Londra ci vive da due anni e mezzo: "Qui non esiste il contratto a tempo determinato, sei trattato da lavoratore e non da schiavo e gli uffici pubblici funzionano e anche li ti trattano da cittadino".
Penso all'Italia, dove per prendere il medico della mutua mi son dovuto sorbire l'omino scazzato del banco informazioni che prima di indirizzarmi all'ufficio competente mi ha posto gli interessantissimi e intelligentissimi quesiti "Ma non ce l'ha?" e "Come mai non ce l'ha?", oppure all'addetta dello sportello che mi ha chiesto in fretta e furia chi volessi come medico, incurante del fatto che io non abbia una conoscenza approfondita della lista dei nomi dei dottori di Torino. Penso anche alle migliaia di giovani che si trovano costretti a lavorare con contratti trimestrali, semestrali o annuali, senza ferie, senza alcun diritto e ai limiti della schiavitù, costretti a sottostare a richieste assurde con la continua paura di non vedersi rinnovato il contratto (da fame) del call center o del bar/ristorante (Quando c'è un contratto).
Penso all'Inghilterra e guardo all'Italia. Sentendomi parte del Terzo Mondo.

Flavio

giovedì 21 ottobre 2010

PARENTESI DI PACE


Salendo verso Superga, dove sorge la famosa Basilica, si gode uno spettacolo fantastico: le montagne imperiose con le punte innevate sembrano essere le colonne del cielo azzurro che sovrasta Torino. Si respira un'aria fresca, quasi leggera e si possono contemplare i palazzi della Vecchia Madama, in perfetto ordine architettonico. Il traffico e lo smog si possono solo immaginare, anche se il colore dell'aria appena sopra le case non lascia dubbi sulla presenza di quest'ultimo.
E' una visione celestiale, che regala una serenità rara nella vita di chi la osserva.

No, oggi non ho intenzione di parlare del male di questo mondo, nè del marcio che ci circonda. Queste cose sono sotto gli occhi di tutti. Ho semplicemente voluto dare uno scorcio di bellezza a questa giornata, cercare di convincere te che leggi che c'è ancora del bello, del poetico, del rilassante in questo mondo. Una piccola finestra per ricordarci che non tutto è grigio e che anche una distesa di palazzi e cemento può essere stupenda. E Torino lo è.

Flavio

mercoledì 20 ottobre 2010

QUI ITALIA, VA TUTTO BENE.


Ancora una volta mi son stupito di questo mondo. Credevo veramente non fosse più possibile, ma ormai non c'è più limite al peggio. La cosa divertente è che per stupirmi ancora non son dovuto andare nemmeno tanto lontano, infatti ancora una volta mi trovo a parlare dell'Italia.
Insomma, basta guardarla questa giovane signora di quasi 150 anni per capire che nonostante voglia far vedere di essere in gran forma, è un rudere, una povera derelitta che non sa più che pesci pigliare per spiegare la sua decadenza.
Leggi che prevedono un'impunibilità retroattiva per le massime cariche dello Stato, bavagli a giornali e giornalisti, tentativi di censura della Rete, omicidi agghiaccianti con seguito mediatico morboso del popolino, limitazioni ed ingiustizie esclusive a scapito di coloro che non possono permettersi l'avvocato dalle parcelle stellari, malasanità comprensiva di litigate durante i parti, diagnosi errate effettuate da medici ai quali andrebbe tolta anche la licenza di respirare, tasse dell'epoca coloniale, evasioni fiscali miliardarie impunite, l'industria ridotta a sguazzare nel fango e a cercare di sopravvivere alla spietata legge del mercato che prevede importazioni dalla Cina & C. e che vede il marchio Made in Italy anche sul latte rumeno e sulle pecore spagnole. Siamo arrivati al punto che anche i pastori sardi son stati costretti a scendere in piazza per far valere un minimo di diritti. Almeno quello alla sopravvivenza.

Ma va tutto bene, i politici continuano ad accusarsi a vicenda di avere case sparse per il mondo, mentre l'italiano medio fa fatica a mantenerne una. I tagli al bilancio dello Stato sotto le voci Ricerca ed Istruzione sono sempre più ampi, ma la classe dirigente continua a prendere stipendi a quattro zeri. Va tutto bene perchè il nostro Premier continua a sorridere con i capelli (finti) al vento, l'opposizione continua a bisbigliare che così non si può andare avanti, ma ci va lo stesso, i giovani sono il futuro anche se non hanno una struttra scolastica adeguata e i medici migliori sono tutti italiani, anche se lavorano da decenni negli ospedali stranieri e qui son rimasti solo i peggiori, o quasi. Che dire. Va tutto bene.

Flavio

martedì 19 ottobre 2010

181 GIORNI DOPO, ITALIA FINALMENTE

Tornato in Patria dopo 181 giorni di quelle terre polverose, povere, desolate, in guerra.
181 giorni di lavoro, soddisfazioni, incazzature, delusioni, conquiste, lezioni date e ricevute. Giorni di amicizia, scontri, paura, divertimento, noia (poca) e fatica.
Ora è tempo di tornare agli affetti, agli amici, al divertimento, alla pioggia, alla neve, al relax, ma anche al lavoro che ci sarà dopo le meritate ed attesissime vacanze.
Voglio ringraziare i miei genitori, alla mia fantastica ragazza, a tutti i miei cari compagni e anche ai colleghi con i quali ho diviso questa esperienza, nel bene e nel male.
Grazie a tutti.
Un saluto va anche all'Afghanistan, con l'augurio che la gente e la vita possano migliorare in quel posto dimenticato da qualsiasi dio.

Flavio

giovedì 7 ottobre 2010

LETTERA D'ADDIO. PER SARAH E GLI ALTRI ANGELI


Addio Sarah.
Non mi interessa sapere il motivo, cosa abbia spinto tuo zio a commettere questo orrore. L'unica cosa che so è che è morta una ragazza di quindici anni e con lei i suoi sogni, le sue speranze, le sue tristezze, le sue lacrime e i suoi sorrisi. Sei stata tradita da chi credevi amico, peggio ancora, uno della famiglia. Sei stata violentata ed uccisa da chi ti avrebbe dovuto dare una carezza.
Ancora una volta mi trovo a provare ripugnanza per il genere umano, per questa sotto-specie che abita questo pianeta, questo virus che infetta il mondo con il suo orrore. Ci sono animali che uccidono i piccoli, ma lo fanno per ragioni di dominio, ragioni selvagge, orribili. L'uomo uccide per il piacere di farlo e tu, piccola Sarah sei l'ennesima vittima dello schifo della mente umana.
Spero che ora tu stia bene, meglio, che l'eternità ti faccia dimenticare gli ultimi, terribili istanti della tua vita, quel dolore lancinante, quel terrore e quella consapevolezza che tutto stava per finire.
Addio piccola Sarah, non sono solito pregare, ma spero che se davvero c'è un Dio misericordioso, qualunque sia il suo nome, protegga la tua anima, ti doni quella felicità che ti è stata strappata senza ritegno.
Vorrei abbracciare i tuoi genitori, che ora dovranno affrontare il dolore della tua scomparsa. Vorrei avere tra le mani dieci minuti il mostro che ha fatto questo, fargli provare per ore il male che ti ha causato, strappargli la vita pezzo per pezzo facendogli tenere sempre gli occhi aperti per osservare quanto è grande il debito che ha con te e lasciarlo vivo, in modo che ogni cicatrice gli ricordi quanto fa schifo.
E' la rabbia che mi fa scrivere queste cose, mentre ascolto le notizie al telegiornale. Piccola Sarah, riposa in pace con Tommaso e tutti quei piccoli angeli a cui è stata rubata la possibilità di vivere.

Ciao piccola Sarah.

Flavio

venerdì 24 settembre 2010

EROE DEL NOSTRO TEMPO: HOSSEIN DERAKHSHAN


Lo chiamano Hoder o The Blogfather ed è un eroe indiscusso dei cupi tempi che vive la libertà in Iran. Pargolo dell'èlite del Paese, educato e laureato nei migliori istituti iraniani, emigrato in Canada per poter descrivere i soprusi del regime, ma soprattutto padre di tutti i blogger della Repubblica Islamica, colui che ha reso possibile la conoscenza di una via per aggirare il sistema di censura degli ayatollah.

Hossein è stato arrestato il 1 Dicembre 2008, dopo il suo rientro dall'autoesilio. Gli era stata promessa l'impunità, ma i potenti padri della religione non son famosi per la benevolenza nei confronti di chi "tradisce" la rivoluzione.
Arrestato, per mesi non si è saputo più nulla di lui. Dopo due mesi le autorità hanno comunicato il suo stato di prigioniero, il padre è riuscito a vedere il figlio solo dopo un anno e ha denunciato l'evidente utilizzo di torture durante il periodo di detenzione. Il 23 Giugno di quest'anno è stato formalmente condannato a morte per "attività contro la religione", in realtà per aver dato il potere della parola al suo popolo, per aver fatto conoscere un mezzo di comunicazione efficace al fine di divulgare la disastrosa situazione di una generazione che vuole un Iran libero dall'egemonia dell'estremismo degli ayatollah, un Iran nuovamente culla della civiltà.

The Blogfather è un esempio di cosa voglia dire lottare e colpire il potere con la sola informazione. Personalmente spero che venga liberato, che il mondo si mobiliti per ottenere la scarcerazione di un uomo con la sola colpa di amare il suo Paese e la libertà. La mia speranza è che i potenti del mondo non temano Hoder più degli ayatollah e per questo insabbino la sua storia.

C'è una petizione online che ne chiede la liberazione alle autorità iraniane. Probabilmente resterà inascoltata, ma se il mondo è riuscito ad alzare la voce per Sakineh, credo che anche questa volta, possa farcela a salvare una vita umana e con essa una speranza per il futuro.

Flavio

venerdì 10 settembre 2010

TERRY JONES: IGNORANZA ED ESTREMISMO


Terry Jones, professione: Terrorista Cattolico.

Questo reverendo americano salito alla ribalta della cronaca per via della sua spregevole iniziativa di bruciare il Corano nell'anniversario della tragedia delle Torri Gemelle, è paragonabile ai suoi colleghi Mullah estremisti islamici. Quale sarebbero le differenze? Nessuna, a parte le credenze religiose.
Cristianesimo e Islam, entrambe parlano di pace e allo stesso tempo portano guerra.
Vorrei dire una cosa al signor Jones: legga il suo Vangelo, ascolti veramente le parole di quel Cristo che lei invoca come vero Dio e scoprirà che se fosse tra di noi le chiederebbe di stare in silenzio e, probabilmente, le toglierebbe la facoltà della parola. Non del pensiero, dato che evidentemente di intelletto lei ne è privo.
Pensi alla pace che invoca quel Nazareno, come unica soluzione per avvicinarci a Dio. Un Dio che unisce le tre grandi religioni, ricordiamolo. Quindi signor Jones, lei, con la sua malsana e pericolosa idea, non solo non fa nulla contro l'Islam estremista, ma si accosta alle metodologie del terrore.
Inoltre, signor Jones, lei mette in pericolo tutto il mondo perchè, come sa, l'ignoranza (di cui lei ha dimostrato di essere uno dei più grandi rappresentanti) è molta e la popolazione islamica mondiale non ascolta le scuse e le toppe messe da Barack Obama, ma solo le sue stupide parole e agirà di conseguenza, come già si vede nelle manifestazioni e i proclama anti-Occidente di queste ore. Mette in pericoli tutti quei ragazzi che si trovano in teatro di guerra (dei quali io faccio parte), aumentando i rischi giornalieri cui vanno (andiamo) incontro.
Signor Jones, faccia una cosa intelligente: si tagli la lingua come consiglia nostro Signore per chi dice stupidaggini come la sua.

Flavio

giovedì 9 settembre 2010

UNIONE EUROPEA E VIVISEZIONE


Entro due anni ogni Stato dell'Unione Europea dovrà recepire la nuova direttiva del Parlamento di Bruxelles in materia di vivisezione.
Informandomi in rete pare che il vecchio testo sia stato modificato sensibilmente per quanto riguarda le sofferenze impartite agli animali. L'articolo 16, difatti permette di riutilizzare più volte lo stesso animale anche in procedure che provocano dolore, angoscia e sofferenza; l'articolo 5 prevede l'apertura toracica senza somministrazione di analgesici, nonchè la sperimentazione su animali vivi a scopo didattico; l'articolo 14 da la scelta agli sperimentatori di somministrare o meno anestetici o antidolorifici ad animali sofferenti; mentre l'articolo 11 permette la sperimentazione su cani e gatti randagi.

personalmente penso che queste modifiche, come la vivisezione in generale, sia un punto in meno per l'Umanità. Impartire sofferenze inimmaginabili ad animali innocenti, la cui unica colpa è non essere umani è la cosa meno umana che ci possa essere. Chi siamo noi per portare queste sofferenze, che bisogno c'è di togliere anestetici e antidolorifici a queste vittime del nostro progresso? Come si riesce a tapparsi le orecchie mentre queste creature soffrono, urlano il dolore? Chi sono quegli studenti che seguono lezioni di mostruosità senza battere ciglio?
Il nostro progresso. Ecco la risposta a tutto. Nel suo nome sono stati commessi i più grandi crimini della Storia, è sempre andato avanti grazie alle guerre, all'odio e al disprezzo che l'Uomo ha verso la vita altrui, non raramente anche di se stesso.
La vivisezione è già una pratica barbara di per se, togliere quei pochi diritti a questi animali indifesi, togliere loro la possibilità di soffrire meno, non è progresso. E' criminalità.

Questa direttiva deve essere boicottata, noi non siamo nessuno per decidere che la nostra esistenza vale più delle altre. Certo, ci fa comodo avere le medicine, le cure, i rimedi alle malattie, ma possibile che l'unica via sia la vivisezione di creature innocenti? Possibile che nel XXI secolo non ci siano metodi per sperimentare senza recare sofferenze inutili? Questi metodi alternativi ci sono, quindi usiamoli e finiamola di sentirci come dèi, autorizzati a disporre del destino di qualsiasi altra forma di vita.

Flavio



mercoledì 8 settembre 2010

MOSCHEA A TORINO. IL MIO SI.


Parlo da torinese, ancora una volta.
No, non mi sento offeso dalla presenza di una moschea nella mia città, basta che alle cinque del mattino non parta il muezzin perchè, oltre ad essere altamente irritante (E dopo 5 mesi di Afghanistan, posso dirlo senza problemi), andrebbe contro le regole e le leggi sull'inquinamento acustico. Sono d'accordo perchè credo che la Costituzione vada rispettata sempre e non, come ci insegna Silvietto, solo quando ci conviene. L'importante è che non ci siano episodi e personaggi sospetti, incitazioni all'odio, accuse contro gli infedeli e cose del genere. Cose che si vedono anche nell'integralismo cattolico e che vanno altrettanto condannate.

Ben vengano le nuove culture se rispettano le regole e le leggi del Paese che le ospita. L'unico modo per risolvere le questioni interraziali e interreligiose è il confronto e sarebbe bello vedere un giorno i rappresentanti della Sinagoga, del Duomo e della Moschea prendere parte ad un dibattito unito, ragionevole che possa tracciare la via all'amicizia tra queste religioni che, ricordiamolo, hanno lo stesso Dio.

Flavio

lunedì 6 settembre 2010

LE SCELTE DI FINI


Gianfranco Fini vuole uccidere il PDL. Ovvero, sta cercando di fare quello che in dieci anni l'opposizione non è mai riuscita a fare: colpire Berlusconi.
Le prossime elezioni ci diranno il reale peso di questo tiro da parte dell'uomo che ha sempre stupito la scena politica per le sue scelte, certo dettate dall'opportunismo, ma coraggiose.
Iniziò uccidendo il sogno di Almirante, suo padre politico, colpendo a morte l'M.S.I. per fondare Alleanza Nazionale, sempre con la fiamma tricolore, ma un po' meno vivace. Ha continuato la sua opera abbattendo gli stereotipi da neofascista che lo perseguitavano andando in Israele e "pentendosi" del passato targato "Ventennio", fino ad arrivare a farsi promotore dell'estensione del voto agli immigrati. L'ultimo periodo si è contraddistinto per le frecciate e le bastonate alle scelte politiche del padrone Silvio, ribellandosi più volte alle linee di pensiero del Regno-PDL. Ora l'uscita, una secessione che persino i "guerrieri celti" padani si sognano, un nuovo movimento che vede volti noti e meno noti tra i suoi seguaci. Un movimento, Futuro e Libertà, che imbarazza tutti gli schieramenti, perchè non è collocabile in nessuna ideologia politica, di nessun colore. Voglio azzardare un'ipotesi: andrà bene, perchè questa sarà la sua forza, ovvero uscire dagli stereotipi. Affermare apertamente che l'era delle ideologie è terminato, richiede coraggio e, bisogna ammetterlo, al buon Gianfranco questo non manca.

Probabilmente si penserà al solito opportunismo politico e fondamentalmente può anche essere la verità, ma cosa importa? La politica è questo, il PDL sente l'avanzare dell'età di Berlusconi e la lotta interna, come già scritto da me in precedenza, è e sarà spietata per la successione. Fini ha deciso di uscire prima che la barca si accasci sul fondo del mare in mille pezzi, si è costruito il suo piccolo vascello e si è lanciato in una nuova avventura nei mille volti della politica.
Qualunque pensiero venga in mente, non si può fare a meno di accorgersi che qualcosa sta cambiando.

Flavio