QUESTO E' UN BLOG CHE NON SI RICONOSCE IN NESSUN COLORE POLITICO, IN NESSUNA RELIGIONE, MA ESPRIME I LIBERI PENSIERI DELL'AUTORE SUL MONDO E SULLA SOCIETA'

martedì 23 novembre 2010

AUSCHWITZ


Il viaggio in Polonia, inevitabilmente doveva arrivare a questo punto. Al lavoro che "rende liberi". Non e` possibile descrivere le emozioni, i pensieri, le riflessioni, gli orrori che attraversano la mente mentre la guida parla di quegli anni bui.


Quello che colpisce e` la metodicita` di cio` che e` successo, la freddezza della "Soluzione Finale" o sterminio di un'intera generazione, per chiamarla con il suo vero nome. Si, ci sono stati e sempre ci saranno orrori e campi di concentramento, quali gulag e simili, ma meticolosi, con un "fine" come quelli tedeschi penso che mai si son visti prima e mai si vedranno successivamente. Almeno spero. Uno sterminio incondizionato, che va oltre il "problema ebraico". Uno sterminio finalizzato alla ricerca scientifica (esperimenti di castrazione, test di medicine), a quella militare (Esperimentio alla resistenza al caldo e al freddo) e sociale (l'annullamento della persona).

Questo e` cio` che non deve piu` accadere che la crudelta`, impossibile da estirpare dall'animo umano, non diventi nuovamente perfezione di questa natura oscura che ogni uomo ha dentro di se.


La guida, in un ottimo italiano, ha saputo descrivere cio` che fu la quotidianita` di quel luogo: dagli interminabili appelli (il piu` lungo di 19 ore consecutive) da svolgere in piedi, immobili e in silenzio, alle torture gratuite cui erano sottoposti i prigionieri; dalla crudelta` dei kapo`, all'inimmaginabile stato di degrado delle capanne, dove vi erano fino a 500 persone ammassate, dove i letti erano condivisi fino allo stremo della capienza e a volte crollavano sotto il peso dei corpi.

Una sottile soddisfazione e` arrivata quando la guida ha spiegato che davanti al comando del campo, e` stato impiccato il suo primo comandante, Hesse.

Poca cosa, tuttavia, rispetto agli orrori che si son perpetrati in quel luogo.


Flavio

giovedì 18 novembre 2010

PARLIAMO DI LAVORO


Si fa presto a parlare di programmi politici sul lavoro, di soluzioni, di proposte. Quali sono le vere proposte, quelle ufficiali che delineano l'azione dei partiti?

Ho voluto indagare un pochino e visitare i siti dei partiti definiti "maggiori".
Ecco cosa è saltato fuori. Con relativa critica.

PD: Più occupazione con investimenti e nuove politiche industriali. Taglio Irap per assunzione a tempo indeterminato di giovani donne

Critica di RADIO BACCANO: i soldi di questi “investimenti” dove si trovano? Quali sono queste “nuove politiche industriali”? Il taglio dell’Irap per assunzione a tempo indeterminato di giovani donne, come tutela le stesse in materia di stipendio? Perché solo le giovani donne? Per i giovani uomini si prospetta un precariato a vita? Cosa si intende per “giovane”? Programma poco chiaro.

PDL: l’obiettivo è rilanciare concorrenza e sviluppo senza privilegi di settore, ampliare le opportunità di lavoro, sostenere la mobilità, tutelare l’utilità pubblica delle reti infrastrutturali, nel quadro di regole chiare contro monopoli e posizioni dominanti. Norme e regolamenti pubblici che aprano la strada ai mercati tracciandone la cornice, e non dettandone gli indirizzi e sostituendone l’iniziativa con gli interventi di Stato; norme e regolamenti pubblici che attivino la mobilità sociale per stimolare l’utilizzo delle energie umane potenziali, moltiplicare le opportunità e sfuggire al precariato; separazione della proprietà e della gestione delle grandi reti infrastrutturali, inquadrata in un sistema di controlli e di contendibilità diffusi, garantiti soprattutto dalla supervisione di forti Autorità Indipendenti che diano norme generali e regolino i prezzi nei vari ambiti lasciando ampi spazi all’inventiva dell’operatore; apertura immediata delle nuove imprese; licenziamento libero, connesso ad una consistente tassazione per sostenere la mobilità del lavoratore; sistemi di collocamento collegati in rete su tutto il territorio nazionale, per facilitare l’incontro domanda-offerta di lavoratori; sensibili sgravi fiscali sulle assunzioni; ammortizzatori sociali (con indennità di disoccupazione parzialmente finanziata con la tassa sul licenziamento libero) connessi al seguire corsi di formazione professionale e all’accettare nuove offerte di lavoro; riqualificazione delle competenze degli ordini professionali in chiave non corporativa; destinare una parte più ampia possibile delle frequenze, che la Difesa ha liberato, all’utilizzo della tecnologia WiMax per garantire a tutti i cittadini l’accesso a basso costo ai sistemi di comunicazione avanzata; ripensamento profondo della funzione di un servizio pubblico radiotelevisivo, che punti sulla qualità e sul ruolo educativo, sottraendosi alla logica delle tv commerciali a spese dei contribuenti. [Programma elettorale 2008]

Critica di RADIO BACCANO: Le cosiddette “forti Autorità Indipendenti” da chi sarebbero monitorate? Chi decide quali Autorità Indipendenti sono adatte a tale compito? Il “licenziamento libero, connesso ad una consistente tassazione per sostenere la mobilità del lavoratore” non deruba il lavoratore stesso del suo elementare diritto di svolgere il proprio lavoro senza pressioni o minacce particolari da parte del datore di lavoro, pena il licenziamento? I sistemi di collocamento in rete dovrebbero essere indipendenti e non, come ora, gestiti quasi nella totalità da Agenzie Interinali. Gli sgravi fiscali sulle assunzioni dovrebbero essere per le sole a tempo indeterminato.

FUTURO E LIBERTÀ: Un’Italia che rimetta in moto lo sviluppo economico puntando sulle imprese, sui giovani e sulle donne, sull’economia verde, sullo sviluppo della rete, un’Italia che produca più ricchezza e garantisca una maggiore qualità della vita.

Critica di RADIO BACCANO: belle parole, ma in quanto a proposte siamo fermi alla mera retorica.


LEGA NORD: http://www.leganord.org/elezioni/2008/lega/default.asp Non si trovano programmi sul lavoro.

Critica di RADIO BACCANO: sarebbe bene pensare di far conoscere agli elettori anche il programma sul lavoro

ITALIA DEI VALORI: Prevedere il ricorso generalizzato ai contratti di solidarietà. Raddoppiare la cassa integrazione ordinaria da 52 a 104 settimane. Disporre ammortizzatori sociali a favore di tutti coloro che ne sono privi a partire dai precari.Abbattere il costo del lavoro per favorire le assunzioni a tempo indeterminato. Stabilire un salario minimo d’ingresso per i giovani pari ad almeno 1.000 euro al mese. Prevedere la copertura dei periodi di assenza per maternità, malattia e infortunio per le partite Iva con un reddito inferiore a 20.000 euro l’anno. 20% di aliquota minima fiscale su stipendi, pensioni e bassi redditi. 20% di tassazione sulle rendite finanziarie, immobiliari esclusi i titoli di Stato. 20% di aumento stipendi e pensioni minime nei prossimi 3 anni. Detassare la tredicesima mensilità per gli anni 2010. Fissare un tetto massimo per le retribuzioni dei manager di banche, di aziende pubbliche e di aziende che ricevono aiuti di Stato. Ripristinare tutte le norme approvate dal governo Prodi in tema di sicurezza sul lavoro

Critica di RADIO BACCANO: Per raddoppiare la cassa integrazione ordinaria, in questo periodo, dove si andrebbero a cercare i fondi necessari? Abbattere il “Costo del lavoro” significa abbattere i salari, il costo delle materie prime o gli investimenti in fatto di sicurezza e manutenzione. Tutte cose improponibili in Italia. Stabilire un salario minimo di 1000 euro al mese è un’ottima idea che, tuttavia, si scontra con l’attuale realtà industriale italiana. Perché ciò fosse possibile, bisognerebbe fissare un tetto massimo anche alle aziende private per quanto concerne i salari dei dirigenti e dei quadri. “Prevedere la copertura dei periodi di assenza per maternità, malattia e infortunio per le partite Iva con un reddito inferiore a 20.000 euro l’anno”, significa spendere un sacco di soldi in materia di previdenza sociale e simili. Dove si trovano questi soldi?Detassare la tredicesima per l’anno 2010 sa tanto di manovra meramente e pateticamente elettorale.

Unione Di Centro: http://www.udc-italia.it/ non vi è programma

Critica di RADIO BACCANO: vedi Lega Nord


Flavio

QUANDO L'OPPOSIZIONE ARRIVA DALLA MAGGIORANZA... BUONANOTTE PD!!!


Gianfranco Fini e Umberto Bossi hanno in comune una cosa. Non mi riferisco certo al fatto di aver preso parte al medesimo Governo, ma di averne fatto cadere uno a testa (a meno di improbabili ribaltoni). Entrambi di Berlusconi.
Siamo di fronte alla più spietata opposizione al Governo, la sua forma più dura, quella che porta alla caduta del Premier. Peccato che arrivi da alleati, o presunti tali, mai dalla parte più logica, l'Opposizione vera e propria.
Un'opposizione capace di far cadere un Governo-ombra, incapace di trovare vie comuni al suo interno se non la trita ritrita canzoncina dell'antiberlusconismo che non porta da nessuna parte, come ci ha insegnato la parentesi prodiana, ricordata più per l'orribile indulto che per altro.
Un'opposizione che obietta a Maroni di fare arresti "politici" dei mafiosi, ma incapace di spiegare le ragioni per le quali questi arresti non ci sono stati prima, nel periodo prodiano. Un'opposizione che continua a dire che così non si può andare avanti, ma che non spiega cosa intenda fare per cambiare. Un'opposizione che va in televisione a elencare i "valori della sinistra" ma che non si rende conto che gli stessi valori sono traditi già in partenza alle voci "Stipendio da parlamentare" e "Vitalizio per gli ex parlamentari". Senza contare le innumerevoli ipocrisie di cui i cosiddetti uomini di sinistra sono colpevoli.
Un'opposizione che non riesce a pronunciarsi contro una figura ripugnante quale Carlo Giuliani, perchè rischierebbe di perdere i voti di quella parte di elettori che pensa che si possa essere pacifisti con un passamontagna e un estintore in mano.
Un'opposizione che deve fare gli occhi dolci a Fini (pupillo di Almirante, non dimentichiamolo) e alla sua ambizione politica per essere credibile, per cercare di convincere gli italiani che qualcosa si può fare davvero, una volta esaurito l'entusiasmo per un'eventuale caduta del sommo Silvio.

In parole concrete: Un'opposizione che vive dell'opposizione in seno alla maggioranza, come può pensare di essere in grado di guidare un Paese?

mercoledì 17 novembre 2010

MI VERGOGNO


Io mi vergogno degli ultrà che fischiano e fanno i versi a Balotelli.

Io mi vergogno di far parte di una Nazione che da ancora risalto alle parole di un mentecatto come Fabrizio Corona.

Io mi vergogno dei politici che pensano alle case degli altri e non si accorgono che la gente non arriva a fine mese.

Io mi vergogno che ci sia gente che disprezza chi difende l'ordine pubblico.

Io mi vergogno che si elevi ad eroe della Patria un delinquente come Carlo Giuliani.

Io mi vergogno che le stragi in Italia, per la magistratura, abbiano solo vittime e mai esecutori o mandanti.

Io mi vergogno che la stoltezza del mio popolo faccia si che il patrimonio artistico stia crollando sotto i colpi del tempo.

Io mi vergogno che gran parte del Paese è governato dalle mafie, qualunque nome esse abbiano.

Io mi vergogno che un ragazzo che ha scritto sulla Camorra sia costretto a vivere sotto scorta.

Io mi vergogno che questo ragazzo sia disprezzato da molti cittadini italiani perchè ha attaccato il Premier e la Cricca.

Io mi vergogno che nel mio Paese si stia pensando di limitare la libertà di espressione.

Io mi vergogno che le famiglie non possano andare a vedere una partita di calcio per la paura di risse tra pseudo-tifosi.

Io mi vergogno del fatto che già nel 2010 esista chi nega la Shoah, i gulag e le foibe.

Io mi vergogno del fatto che ragazzini viziati che frequentano i centri sociali pensino di conoscere la realtà che li circonda, mentre conoscono solo la merda che vivono.

Io mi vergogno del fatto che le nostre donne non possano andare in giro sicure, ma con la paura di un delinquente, immigrato o italiano, che le violenti.

Io mi vergogno di avere in olitica il figlio di un Senatùr, bocciato tre volte alla Maturità, che ha uno stipendio da Assessore Regionale, mentre molti laureati sono dentro ad un call center o viaggiano nella precarietà più svariata.

Non mi vergogno di essere Italiano. Mi vergogno di questa Italia.

Flavio

lunedì 15 novembre 2010

IL FUMO UCCIDE?... IL CASO "YESMOKE"


Tutti i fumatori avranno ben presente quella scritta su ogni pacchetto di sigarette, che ricorda loro quanto si stiano facendo del male inalando il misto di sostanze presenti nelle sigarette. Molto bene, quindi qualcuno mi deve spiegare una cosa banale: perchè si è quasi alla battaglia sindacale con le leggi dello Stato al fine di salvare una fabbrica di sigarette, la YESMOKE, sull'orlo della rovina a causa delle norme sul prezzo minimo?

Ricapitoliamo.

Leggo sul sito della Cronaca di Torino de La Stampa un interessante articolo riguardante la fabbrica di sigarette Yesmoke, la quale si lamenta del fatto che il prezzo minimo imposto alle sigarette dalle leggi italiane danneggia irrimediabilmente le piccole imprese del tabacco, favorendo le multinazionali, le quali possono permettersi un guadagno maggiore grazie al nome prestigioso che, a parità di prezzo, gioca un ruolo fondamentale nei criteri di scelta dei consumatori.
Lamentele sacrosante, a mio avviso, se non fosse che si sta parlando di sigarette, ovvero di quelle macchine di morte che ogni anno (a quanto ci dicono) uccidono migliaia di persone con malattie tumorali ai polmoni. Come interpretare le parole di Antonio Serlenga, sindacalista Cisl, il quale chiede ai vertici regionali come sia possibile che "un'azienda non in crisi, che ha ampi margini di crescita e di aumento dei livelli occupazionali, non venga messa in condizione di lavorare a causa di incomprensibili scelte politiche, nonostante gli investimenti per diversi milioni di euro".
E come spiegare alle famiglie italiane la proposta dei titolari, i fratelli Messina, che stando all'articolo, avrebbero consigliato di aumentare le accise per diminuire il prezzo minimo?

Nel mio piccolo, farei delle osservazioni
Sappiamo bene che le leggi sul prezzo minimo possono dare vantaggi tendenti al monopolio alle grandi produttrici multinazionali, ma è anche vero che questi prezzi alti, svantaggiano l'acquisto delle sigarette o almeno ci provano. Certo, i guadagni per lo Stato sono evidenti e sicuramente un fumatore incallito non smetterà di fumare nemmeno quando i prezzi raggiungeranno i dieci euro al pacchetto. Tuttavia sono ottimista sul fatto che i più giovani tentenneranno nell'acquisto dei loro primi pacchetti, leggendo i prezzi, o perlomeno un giorno arriveranno al punto da non poterselo permettere. Non so davvero se questo potrà mai essere possibile vedendo le numerose cicche ai bordi delle strade e le fumarole nei locali notturni. Io stesso fumo, anche se il tabacco da rollare costa meno e dura di più, in proporzione.
In definitiva, non credo che incentivare una fabbrica di sigarette sia uno dei problemi da porre all'interesse della politica. Il fumo uccide e danneggia gravemente te e chi ti sta intorno, continuano a ripeterci, perchè con le nostre tasse dovremmo pagare gli aiuti ad una fabbrica di morte? Forse un fumo tricolore rende meno amara la malattia?

Flavio

venerdì 12 novembre 2010

PREMIER E GUERRE CIVILI


“Se questi faranno il governo tecnico, noi gli scateneremo contro la guerra civile! Avranno una reazione come nemmeno si immaginano” (Da "La Stampa" del 12/11/2010, pag.5). Parole forti, dure, degne di un uomo con il potere assoluto in mano che non ha nessuna intenzione di lasciare le redini a chichessia. Peccato che a pronunciarle sia stato il Premier di una Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida.

L’incognita su possibili elezioni fa parte del gioco, ma sembra che a questo Premier di questa Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida poco importi. Lui ha il potere e non ci pensa minimamente all’eventualità di una caduta. Lui è l’Imperatore e come tale tutti lo devono accettare.

No, Premier di una Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida, lei è una figura istituzionale di una Nazione Democratica, che ha una Costituzione, che ha un Popolo Sovrano, con delle leggi che devono rispettare. Lei è cittadino di questo Stato, di questa Nazione e il fatto che al momento ne sia a capo quale Premier di una Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida, non fa di lei una persona con il potere di minacciare il popolo con una “Guerra Civile”, che riporta la memoria a quei drammatici anni conclusisi con la fine del peggior conflitto della storia. Sono parole, irresponsabili, criminali, pericolose.

Personalmente mi ritengo una persona moderata, capace di trovare del buono anche in persone che insultano il mio amato Tricolore (persone che lei conosce bene caro Premier di una Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida). Ora questa uscita, una delle tante dissenate che sta facendo, ma la più terrificante, mi porta a pensare una cosa orribile: chiunque ma non questo Premier di una Nazione con un Governo eletto dal popolo, lo stesso popolo che sta perdendo la fiducia in questa guida.

Flavio

giovedì 11 novembre 2010

GUARDATE! UNO SCANDALO! NON VOLTATEVI!!!


Ci voleva. Ecco cosa risolverà i problemi del patrimonio artistico italiano: sapere che l'1 Novembre 2007, durante l'allora Governo Prodi, vi fu un altro crollo del nostro tesoro storico, precisamente delle Mura Aureliane a Roma nel tratto di viale Pretoriano vicino alla Caritas. La notizia di fondo riguarda il fatto che allora non si chiesero le dimissioni di Francesco Rutelli, Ministro dei Beni Culturali, mentre ora si spinge per la crocefissione politica e pubblica di Sandro Bondi.

Come si può fare per far capire a questi avvoltoi della politica di casa nostra che non ci interessa nulla delle dimissioni di questo o quel Ministro, perchè i danni sono un fenomeno che si protrae negli anni, nei decenni e non da quando il buon Bondi si è insediato sulla poltrona? Bisognerebbe chiedere il patibolo (in senso figurato, ovviamente) per chiunque si è reso partecipe di quello scempio, ultimo tra la moltitudine di scempi cui questa generazione di politici ci ha abituato. Non ci interessano le (presunte) case di Fini a Montecarlo, nè le (presunte) case di Berlusconi, perchè la maggior arte degli italiani non riesce ad arrivare a fine mese o fatica per pagare la rata del mutuo o l'affitto. Ci sono famiglie che non possono pagare gli studi ai figli, costringendo questi possibili talenti a trovare un lavoro per "mandare avanti la baracca". Lasciamo perdere il fatto che poi magari accendendo la televisione vedono un "Trota" a caso guadagnare uno stipendio da assessore.

Se solo questa generazione politica avesse il coraggio di alzarsi dalla poltrona, allungare il naso fuori dai palazzi e guardare il popolo, si renderebbe conto che si sta sbagliando tutto. La domanda è: questa generazione politica è davvero interessata a conoscere la reale situazione degli italiani? Meglio distrarre il popolino con scandali sui rifiuti, scandali sui crolli, scandali sulle abitudini sessuali, scandali sulle case all'estero. Scandali, scandali e scandali. Puntare il dito dalla parte opposta al problema, sperando che nessuno si volti a guardare nella direzione giusta, del baratro.

Siamo in Italia, ancora una volta.

Flavio

martedì 9 novembre 2010

IL "POVERO" CALIFFANO


Sono troppo adirato per permettermi un'introduzione decente.
Pare che Franco Califfano abbia intenzione di avvalersi della Legge n°440 dell'8 Agosto 1985, la cosiddetta Legge Bacchelli, che prevede un vitalizio a quei cittadini che si son distinti nel mondo della cultura, dello spettacolo, dell'arte e dello sport ma che versano in situazioni di indigenza.

Come è possibile che un cantautore del calibro di Franco Califfano si trovi in tale situazione, dopo aver guadagnato svariati miliardi dalla sua attività? Ho cercato in giro per la Rete e non ho trovato particolari risposte, ma ho avuto una sconcertante rivelazione: leggo sul sito www.ansa.it che "I circa DIECIMILA euro a semestre corrisposti dalla SIAE, non gli bastano più" trovandosi un affitto da pagare e non essendo più autosufficiente.
Se la matematica non mi tradisce, DIECIMILA euro a semestre corrispondono a MILLESEICENTO euro al mese.

Ora vorrei dire questo al signor Califfano:
  1. Lei è a conoscenza di persone che non sono autosufficienti e prendono meno della metà della sua pensione dorata?
  2. Lei è a conoscenza del fatto che queste persone hanno magari lavorato una vita portando avanti le sorti di questo Paese molto più di lei, ma che lo Stato riconosce in lei un personaggio che ha fatto bene all'Italia?
  3. Lei è a conoscenza del fatto che potrebbe vivere benissimo con MILLESEICENTO euro al mese, dato che molte persone e famiglie vivono con la metà e, a volte meno, di ciò che lei guadagna stando seduto su una sedia?
  4. Lei vuole spiegare al popolo italiano, che presto si troverà a pagarle un vitalizio, come diavolo ha sperperato i miliardi guadagnati in carriera?
  5. Lei è a conoscenza del fatto che milioni di giovani e meno giovani non arrivano a fine mese perchè guadagnano meno della metà del suo vitalizio SIAE?
  6. Lei è a conoscenza del fatto che esistono case con affitti più bassi e stili di vita che le permetterebbero di arrivare tranquillamente a fine mese grazie ai MILLESEICENTO euro al mese che guadagna senza fare nulla?
Ci sarebbero altre domande da porre al signor Califfano, ma rischierei di essere davvero troppo volgare e arriverei a parlare di cose delle quali, effettivamente non ho sicurezza (donne, automobili e vari altri "beni" che potrebbero averlo aiutato a dilapidare il patrimonio).
Al senatore Pdl Domenico Gramazio, che presenterà la domanda di sussidio al Ministro Bondi, invece vorrei far presente che ci sono milioni di italiani che attendono sussidi e che ogni giorno mandano avanti questo Paese anche se non si tratta di qualche "poeta che ha scritto alcune delle più belle canzoni della musica italiana".

Sono troppo adirato anche per scrivere una buona conclusione.
Buona giornata Popolo Italiano che vive con meno di MILLESEICENTO euro al mese.

Flavio

lunedì 8 novembre 2010

QUANDO LA RIBELLIONE E' IN UN BACIO


"Signore, basterebbe un fulmine, adesso!". Questo deve aver pensato il povero Benedetto XVI quando, avviandosi verso la Sagrada Familia per la consacrazione, ha visto diverse coppie omosessuali baciarsi al suo passaggio. O forse no, semplicemente li ha ignorati, essendo lontani i "bei tempi" di Torquemada, durante i quali sarebbero stati accesi diversi falò umani.

Personalmente ho visto la più bella delle contestazioni: nessuno slogan, nessuna violenza. Solo Amore. Un bacio, decine di baci tra persone innamorate, o semplicemente desiderose di urlare a quell'uomo (Perchè questo è Joseph Ratzinger) "Noi siamo dalla parte dell'Amore!!!". Come quella persona che tanti anni fa giunse su questa Terra predicando il medesimo messaggio di Amore, che il buon Joseph dovrebbe conoscere molto bene, trattandosi di quel Yehoshua ben Yosif in cui dice di credere e per il quale tanti orrori son stati commessi (e sarebbero ancora, chi lo sa, se solo fosse permesso) dalla Chiesa.
Non voglio infangare questo discorso con concetti anticlericali, ma riflettere su come l'Amore racchiuso in un bacio sia stato capace di urlare più di mille parole o bombe.

Forse sarebbe da intraprendere un confronto, una mediazione su cosa voglia dire amare, visto che questa Chiesa, la quale si professa "dalla parte dell'Amore", discrimina chi non lo intende come essa pretende. Forse sarebbero da togliere i confini a questo Amore, che per sua stessa natura, confini non può avere.

Flavio