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mercoledì 27 ottobre 2010

HELP, WE NEED SOMEBODY!


Eccomi ritornato da Londra, la città che amo di più dopo la mia Torino.
Non so esattamente cosa mi rapisca di questa capitale europea, forse il suo essere il centro di tutto, la sua completezza, il non avere barriere o nasconderle molto bene, fatto sta che questa città la adoro.
Questa volta, tuttavia, ho qualcosa in più da raccontare, su cui meditare, ovvero le parole che mi sono state dette da un mio caro amico che a Londra ci vive da due anni e mezzo: "Qui non esiste il contratto a tempo determinato, sei trattato da lavoratore e non da schiavo e gli uffici pubblici funzionano e anche li ti trattano da cittadino".
Penso all'Italia, dove per prendere il medico della mutua mi son dovuto sorbire l'omino scazzato del banco informazioni che prima di indirizzarmi all'ufficio competente mi ha posto gli interessantissimi e intelligentissimi quesiti "Ma non ce l'ha?" e "Come mai non ce l'ha?", oppure all'addetta dello sportello che mi ha chiesto in fretta e furia chi volessi come medico, incurante del fatto che io non abbia una conoscenza approfondita della lista dei nomi dei dottori di Torino. Penso anche alle migliaia di giovani che si trovano costretti a lavorare con contratti trimestrali, semestrali o annuali, senza ferie, senza alcun diritto e ai limiti della schiavitù, costretti a sottostare a richieste assurde con la continua paura di non vedersi rinnovato il contratto (da fame) del call center o del bar/ristorante (Quando c'è un contratto).
Penso all'Inghilterra e guardo all'Italia. Sentendomi parte del Terzo Mondo.

Flavio

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