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domenica 12 aprile 2009

EHI, RATZ! UN PO' DI FANTASIA

Non so se commuovermi per l'ingenuità e la banalità con cui le ha dette, o provare rabbia per l'ipocrisia con cui le dice. Si, sto parlando di Ratzinger, il nostro caro e amato Papa Benedetto XVI. Ma non solo con lui, ma con ciò che rappresenta. Non intendo Gesù Cristo, ma la Chiesa, quella Santa associazione del denaro che è la Chiesa.

Parole di conforto ai terremotati e a chi muore di fame nel mondo, a chi ha perso tutto a causa della crisi e a chi tira la carretta come può. Bene, fa piacere ricevere le preghiere di una multinazionale ultramiliardaria, che con la vendita di un solo ornamento papale potrebbe sfamare una nazione.
Forse oggi non è il giorno più adatto per criticare la Chiesa, ma il mio credo non va oltre questo pianeta e io vedo solo un mondo fatto di disperazione e tra le tante istituzioni con la pancia piena vi è anche questa Chiesa, che predica amore e carità, mentre intasca miliardi da tutto il mondo.
Vuole essere vicino alle popolazioni abruzzesi? Perchè Ratz non ha ancora visitato le sue pecorelle in quelle terre? Problemi organizzativi, il Papa ha un'agenda molto fitta. In effetti, le popolazioni abruzzesi dovevano prenotare Ratz almeno un annetto prima, mica si può cambiare l'agenda così, all'ultimo! Insomma, che malcostume!
Invece che predicare in una Piazza San Pietro addobbata di costosissimi fiumi di fiori, si poteva devolvere il costo dei suddetti a favore delle popolazioni terremotate e "giustificare" l'assenza di addobbi con la finalità del gesto.
La fame nel mondo? Ratz, perchè non vendi un tuo anello e sfami buona parte dell'Italia e dell'Europa messa in ginocchio dalla crisi? Con un altro anello puoi sfamare una grande fetta d'Africa.

Basta retorica, Ratz. Ti si chiede anche a te quello che viene chiesto ogni giorno ai politici nostrani. Più concretezza, meno retorica. A loro si chiede di (almeno) dimezzarsi l'enorme stipendio, a te di dare davvero un contributo sostanzioso.

FC

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