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venerdì 29 maggio 2009

IL MIO PENSIERO

Fondamentalmente Anarchico. Utopistico, aggiungerei. Sono convinto che l’idea del Comunismo sia grandiosa ma, in quanto tale, irrealizzabile. Per la stessa natura dell’uomo. La creatura “Uomo” non può nemmeno lontanamente immaginare di riuscire a realizzare un mondo come richiede la filosofia, di ciò si tratta, comunista. Quindi Anarchica.

Ebbene si. Sono fermamente convinto che Anarchia e Comunismo viaggino a braccetto. Troppi sono convinti che Anarchia voglia dire Caos. Anarchia vuol dire Comunismo! Un Comunismo evoluto: mancanza di regole? Assolutamente no! Nessun bisogno di regole, ecco cosa è l’Anarchia per come la intendo io.
Quindi… Utopia.

L’uomo ha bisogno di regole, vive per le regole. Senza regole non ci sarebbe la civiltà, perché l’uomo è un animale. Un semplice animale. Con i suoi pensieri, un cervello evoluto e una tecnica sopraffina per complicarsi la vita. Alla fine del discorso: un animale, appunto. In quanto tale, l’uomo, non può essere libero di fare ciò che ritiene giusto, perché il giusto di una collettività umana porta all’annientamento dei rivali. Gli animali lottano ogni giorno per la propria sopravvivenza e questo fa l’uomo. Peccato che lo faccia contro se stesso.
Se l’uomo lottasse per la propria sopravvivenza pensando a se stesso, non ci sarebbe bisogno del denaro, dei Governi, delle ricchezze. Semplicemente perché questi concetti gli sarebbero estranei. Non ci sarebbero guerre da combattere. Perché ognuno lavorerebbe pe la collettività. Senza indugio, senza rancore. Senza desiderio di predominio. Tutti avrebbero accesso alle risorse. Tutti prenderebbero le risorse necessarie e nessuna di più. Perché ogni risorsa superflua è una risorsa negata ad altri uguali a me.
Utopia, appunto.

Ecco perché mi dichiaro Anarchico Utopistico. Quello che la filosofia anarchica e comunista desiderano è qualcosa che mai potrà accadere. Lo dice la natura. Lo dice la Storia.
Si, la Storia. Quella signora che vaga fin dalla notte dei tempi per insegnare a noi “evoluti” i nostri errori, che scuote la testa rassegnata, quando è chiaro che proprio non vogliamo imparare nulla.
La Storia insegna che Comunismo e Anarchia non possono esistere. I seguaci del primo hanno pensato e pensano tuttora da capitalisti, come li chiamano loro. Sono ricchi e predicano l’uguaglianza. Sono potenti e predicano la parità sociale. Si avvalgono degli ideali degli adolescenti sognatori per farli scendere in piazza, ma la sera mangiano al ristorante buono e si riscaldano col Cashmere. Insultano Berlusconi e vivono vicino agli Agnelli. Ecco i nostri comunisti.
Gli anarchici. Gli anarchici sono ragazzi disperati, in mano a chissà quale lobby. Arrivano, urlano e distruggono. Scaricando sulle città la frustrazione di poveri falliti che non vogliono lavorare. Il loro mondo è la contestazione, semplicemente perché il lavoro, le responsabilità, crea loro paura. La paura loro la combattono con il caos e le molotov, con le pietre e gli sputi. Lanciando estintori.

Anarchico Utopico. Piuttosto Anarchico Rassegnato. Anzi, ormai, solo Rassegnato.

Flavio Coraglia

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