QUESTO E' UN BLOG CHE NON SI RICONOSCE IN NESSUN COLORE POLITICO, IN NESSUNA RELIGIONE, MA ESPRIME I LIBERI PENSIERI DELL'AUTORE SUL MONDO E SULLA SOCIETA'

venerdì 30 luglio 2010

IL MIO LAVORO


Il mio lavoro è addestrarmi e aiutare.
Addestrarmi a situazioni di pericolo portate da chi potrebbe attaccare il nostro territorio. Non dite che nel 2010 non può accadere, perchè la Storia insegna che tutto è possibile con l'uomo.
Addestrarmi per essere pronto ad aiutare la mia gente in caso di cataclismi, perchè prima della protezione civile e quando questa non può fare nulla, arriviamo noi, con le nostre mimetiche e tiriamo fuori la gente dalla neve, dal fango, dalle macerie.
Addestrarmi ad andare in terre straniere a portare aiuti alle popolazioni locali. No, non conosco le ragioni politiche, economiche che ci sono dietro a queste guerre, non mi interessano (Certo che le conosco). Io sono insieme ai miei colleghi, ai miei amici per portare acqua dove hanno a malapena qualche pozzo, palloni e quaderni a bambini che fin dalla tenera età non sanno cosa voglia dire giocare. Ci pagano tanto? Può essere, ma non conosco persone che vanno in trasferta internazionale e vengono pagate poco.


Ricordate questo quando fate i conti alla rovescia. Noi abbiamo visto case sommerse dalla neve e con le pale le abbiamo liberate, i nostri ragazzi a L'Aquila sono arrivati prima di tutti per portare soccorso alla popolazione, nei cataclismi passati ci son sempre stati i nostri ragazzi: a scavare nel fango del Vajont, nei terremoti che hanno dilaniato le nostre terre.
Noi vediamo i bambini afgani sorridere e ringraziarci quando regaliamo loro l'acqua, i viveri, i medicinali, i giochi e le penne per scrivere. Si, le penne per scrivere. Sono loro che ce le chiedono, come gli orologi. I palloni e altre cose che in Italia consideriamo ovvie. A noi non interessano i giochi di potere dietro a questa guerra. Il nostro lavoro è portare aiuto a queste popolazione e noi lo facciamo. Lasciamo a casa gli affetti, rendendoci conto di ferirli a morte, di farli vivere con il terrore per le nostre sorti. Soffriamo per questo, ma lo facciamo perchè è ciò che amiamo, il nostro lavoro.

Si, se siamo costretti spariamo. Perchè ai cosiddetti guerriglieri talebani spaventa il fatto che noi aiutiamo la popolazione, che portiamo viveri e medicinali, che facciamo scoprire a questa gente che un mondo diverso è possibile.

Riflettete prima di guardare al nostro conto in banca, riflettete su ciò che facciamo, su ciò che fate voi. Su ciò che siamo, su ciò che siete. Un muratore rischia ogni giorno? Tutto rispetto per i muratori, ma non ne ho mai visto uno fare quello che facciamo noi. E nemmeno di coloro che contano alla rovescia, che criticano, che giudicano. Dove siete quando succede qualcosa? E sapete che succederà quando sarete voi ad avere bisogno di noi? Vi aiuteremo, vi tireremo fuori dalle macerie, vi libereremo dal fango e dalla neve. Perchè siete esseri umani in difficoltà e non ce ne frega nulla se fino al giorno prima ci odiavate. Un consiglio, però, quando ci incontrerete, tacete, perchè voi che amate la morte dei miei amici, dei miei colleghi non siete diversi da quelli che uccidono per il puro gusto di farlo. Fate schifo, siete dei vigliacchi e sapete solo fare facile retorica su cose che non sapete.

Flavio

0 commenti:

Posta un commento