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domenica 8 agosto 2010

LETTERA AL SIGNOR S E A TUTTI GLI ALTRI


Parole indirizzate al signor S, ma anche a tutti i suoi amici che pensano che il popolo sia stupido come quella parte che li segue.

Egregio Signor S, noi non crediamo alle sue balle, è inutile che cerca di convincerci che tutte queste leggi sono fatte per il nostro bene, che i condoni, le agevolazioni fiscali per pochi e le pressioni per molti, i bavagli alla Rete e le linee guida per giornali e Tv sono decisioni obbligate per chi vuole avere la civiltà. Forse intende la Sua civiltà, caro Signor S.
La civiltà dei sorrisi ipocriti, delle distrazioni per il popolino, della carota al cloroformio che stordisce e precede la batosta del bastone. I sondaggi di parte, caro Signor S, non valgono un cazzo e servono solo a calmare il suo ego.
Lei è vecchio Signor S e probabilmente non vedrà i danni della sua politica, ma le assicuro che i giovani e rampanti che prendono esempio da lei, un giorno si troveranno alla guida del NOSTRO Paese e lo condurranno alla rovina, perchè quello che lei ha fatto in dieci anni, loro lo faranno per almeno venti. I bavagli, le fiducie, i favori, le leggi personali: la politica è sempre stata sporca nella storia dell'Umanità, ma secoli di evoluzione qualcosa avrebbero potuto migliorare, ma il suo arrivo, le sue mosse, hanno fatto tornare indietro l'orologio di almeno sessant'anni.

Ora vorrei spendere due parole a chi dice di contrastarla, Signor S, perchè quello che è giusto è giusto.

Voi, che lo criticate. Voi, che dite di essere dalla parte della gente onesta. Voi, che vi fate portatori di ideali più grandi di voi e che li sporcate con la vostra mancanza di dignità. Voi, che volete abbattere il Signor S solo per prendere il suo posto e continuare il suo lavoro. Vergogna, perchè le armi per lottare le avevate, ma il vostro attaccamento alle poltrone ha fatto in modo di rovinare la lotta. Ora siete burattini e, sotto sotto, vi va bene così perchè le leggi del Signor S che contestate fanno comodo anche a voi. Voi che siete sporchi come il catrame, ma inutili come mosche, voi che dispensate belle parole ma le azioni sono le stesse, voi che pensate solo a spartirvi le briciole cercando di azzannare il boccone grande. Voi fate schifo.
Voi che parlate di crisi e vivete con stipendi a quattro zeri, voi siete peggio del Signor S.
Voi che parlate contro la droga e la prostituzione ma siete i primi a non volere test della droga in Parlamento e ad andare con le ragazzine e i transessuali. Voi siete peggio del Signor S.
Voi che non sapete cosa ci sia in strada ma avete messo in libertà criminali di prima categoria con una legge, l'indulto, che serviva solo a salvarvi dalle vostre schifezze finanziarie.
Voi che parlate contro la Mafia e indicate il Signor S come primo tra i mafiosi, ma alla fine di tutto siete tutti intorno allo stesso tavolo.
Voi siete peggio del Signor S.

E tu, popolino italiano... Tu, che guardi i culi in televisione, la MotoGp la domenica, e la Coppa il mercoledì. Tu, che parli, urli e ti lamenti. Tu, che nei bar litighi sui colori politici mentre i tuoi politici colorati se la ridono allo stesso tavolo con caviale e champagne. Tu che pensi che a S, ai suoi amici e ai suoi "nemici" interessi qualcosa di te. Tu, guardati allo specchio se cerchi il colpevole di come stanno andando le cose. Guardati e insultati da solo per la tua ignavia e smettila di lamentarti dei bavagli, del fango negli occhi, della pensione bassa e delle tasse alte. Smettila di urlare e poi sederti sul divano. Perchè se S e i suoi amici sono lassù che ci prendono in giro, è solo colpa tua popolino!

Flavio

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