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lunedì 16 agosto 2010

MUSEO TESORO ITALIA


Dalle Alpi a Pantelleria c'è un immenso museo, culla della storia dell'Europa e patria delle arti mondiali. Un museo che se fosse sfruttato a dovere non dovrebbe preoccuparsi per le molteplici crisi economiche.
Questo museo si chiama Italia, un museo dove basta scavare per la costruzione di un parcheggio e si trovano resti di antiche ville dell'Impero Romano, dove si abbattono muri per l'ampliamento di una chiesa e si scoprono affreschi di Raffaello. Un museo che è costretto a vendere le proprie opere per racimolare qualche soldo, quando basterebbe sfruttare al meglio la sua Storia per vivere di turismo.
Ovunque ti giri vedi la Storia e ne senti il suo profumo. Puoi chiudere gli occhi e vedere con la mente i millenni che attraversano queste terre. Il sangue, le battaglie, la bellezza delle arti e delle sculture. Può scendere anche una lacrima al pensiero di quello che potrebbe essere questa terra e che non sarà mai. Un tesoro, un luogo unico sul pianeta, dove si sono incontrate tutte le culture e i popoli del pianeta, patria dell’Europa, radice di tutto.

L'Italia invece pensa a distruggere gli stupendi tesori naturali sotto il cemento dell'abusivismo, a far prendere il sole ai turisti sulle fontane millenarie, a far rubare le pietre del Colosseo e a far incidere i dipinti di Michelangelo sui tetti delle chiese fiorentine. L'Italia pensa a come sfruttare il turismo sotto il peso di leggi inutili che portano a limitazioni e multe ridicole, si pensa a divorarsi a vicenda per le briciole di potere. Questa è l'Italia, un museo che potrebbe schiacciare la Svizzera e le sue banche se solo avesse il coraggio di lasciare da parte l'ipocrisia politica e combattere veramente la Mafia e i suoi tentacoli che la avvolgono completamente.
Non accadrà, tuttavia. L'Italia continuerà a distruggere i suoi beni e a vendere i suoi gioielli, continuerà a spargere rifiuti tossici e a far annientare il proprio nome da quel cancro che si annida nei quartieri poveri e nei piani alti del potere. L'italiano continuerà ad avere i supermercati pieni, il calcio la domenica e i culi delle soubrette in televisione e tutto andrà bene.

No, l'Italia non è un museo. E' una vergogna.

Flavio

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